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Cronaca Puglia

Emergenza incendi in Puglia: quasi 3mila ettari in fumo. Coldiretti lancia l’allarme rifiuti e criminalità ambientale

L’emergenza incendi in Puglia si aggrava, con dati allarmanti che rivelano una devastazione di 2.829 ettari dal 1° giugno al 12 luglio di quest’anno. Un’emergenza che, secondo Coldiretti Puglia, è acuita anche dalla «presenza dei rifiuti abbandonati» e dall’azione delle ecomafie.

Sulla base dei dati Effis Copernicus, Coldiretti ha elaborato un vademecum per prevenire i roghi in un’estate che sta mettendo a dura prova anche le tradizionali mete vacanziere pugliesi. La provincia più colpita in meno di un mese e mezzo è Foggia, con 1.609 ettari interessati dai roghi, seguita da Lecce (467 ettari), Taranto (300 ettari), la BAT (Barletta-Andria-Trani) con 279 ettari e Bari con 174 ettari.

Rifiuti e criminalità

Il caldo e la siccità che attanagliano la regione da mesi favoriscono la propagazione degli incendi, ma il problema è aggravato dalla piaga dei rifiuti. La Puglia si classifica al secondo posto in Italia per reati ambientali, a causa dello sversamento indiscriminato di rifiuti di ogni genere nelle campagne, spesso “tombati” e successivamente incendiati.

«In provincia di Foggia i campi sono in balia delle ecomafie, con lo sversamento di rifiuti di ogni genere nei campi – insiste Coldiretti Puglia – anche provenienti da regioni limitrofe, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile. Ad Andria, nella BAT, rifiuti di ogni genere vengono abbandonati negli oliveti arrecando un danno all’ambiente e all’immagine di rilievo. In provincia di Brindisi si moltiplicano le segnalazioni dello scarico notturno di rifiuti nei campi, compreso eternit e copertoni».

Il vademecum di Coldiretti

Coldiretti ha diffuso una serie di consigli fondamentali per prevenire i roghi. La prima regola è evitare di accendere fuochi non solo nelle zone boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze. Nelle aree attrezzate dove è consentito, è essenziale controllare costantemente la fiamma e assicurarsi che fuoco e braci siano completamente spenti prima di allontanarsi.

In campagna, è categoricamente proibito gettare mozziconi o fiammiferi accesi dall’auto. Quando si sosta, è importante verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre, è cruciale non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o nelle loro vicinanze, evitando in particolare la dispersione di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. In caso di avvistamento di un incendio, Coldiretti consiglia di non prendere iniziative autonome, ma di mantenersi sempre a favore di vento per evitare di essere accerchiati dalle fiamme e di informare tempestivamente le autorità responsabili.

Si stima che 6 roghi su 10 siano causati volontariamente da piromani o criminali interessati alla distruzione dei boschi. Per questo, Coldiretti invita a collaborare con la Forestale e con i corpi di Pubblica sicurezza per fermare comportamenti sospetti o dolosi, spesso favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali. Coldiretti stima che ci vorranno almeno 15 anni per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme, con danni che superano i diecimila euro all’ettaro tra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica, e quelle a lungo termine per la ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate.

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