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Emergenza idrica in Puglia, stop all’uso di acqua potabile per innaffiare giardini e lavare cortili

Stop all'uso di acqua destinata al consumo umano per l'innaffiamento di giardini e prati, per il lavaggio di cortili e piazzali e per il riempimento di piscine e vasche. È quanto prevede un'ordinanza emanata oggi, giovedì 18 dicembre, dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per far fronte alla crisi idrica. Le disposizioni del documento,…
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Stop all’uso di acqua destinata al consumo umano per l’innaffiamento di giardini e prati, per il lavaggio di cortili e piazzali e per il riempimento di piscine e vasche. È quanto prevede un’ordinanza emanata oggi, giovedì 18 dicembre, dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per far fronte alla crisi idrica.

Le disposizioni del documento, che ha per oggetto “Misure collegate all’adozione del Piano di emergenza per il superamento della crisi idrica 2025-2026 nel comparto potabile e alla Dichiarazione dello stato di emergenza regionale per rischio da deficit idrico”, avranno durata corrispondente allo Stato di emergenza regionale per rischio da deficit idrico, cioè fino al 29 ottobre 2026.

«Il divieto – è detto in una nota della Regione Puglia – si rende necessario per garantire la continuità del servizio idrico e la tutela delle utenze prioritarie».

Tenuto conto dell’innalzamento ad “elevato” del livello di severità idrica per il comparto potabile della Regione Puglia, come dichiarato nella seduta del 23 settembre 2025 dell’Osservatorio permanente sugli Utilizzi idrici dell’Autorità di bacino del Distretto dell’Appennino meridionale, prosegue la Regione, «si concede deroga al limite di eccedenza per il prelievo di acqua destinata al consumo umano da tutte le opere di derivazione delle acque sotterranee, distribuite dagli acquedotti che rivestono pubblico interesse, elencate nell’Allegato 1 al DPGR n. 575/2023, classificate in priorità “P1 – indispensabili per l’approvvigionamento idrico ordinario”, ai sensi di quanto previsto dall’art. 20 comma 1 lettera k) della LR n. 7/2025», e si dispone che le Asl «sottopongano a controlli tali opere per accertare che siano rispettati i parametri previsti dal D.lgs. n.18/2023 per le acque destinate al consumo umano». I controlli, spiega la Regione, «devono essere eseguiti nei punti di consegna delle acque fornite attraverso le reti di distribuzione gestite dal Soggetto gestore del Servizio idrico integrato-Acquedotto pugliese spa».

Le Asl, inoltre, «dovranno provvedere ad avviare una campagna di monitoraggio dei parametri previsti dal D.lgs. n. 18/2023 presso le opere di derivazione delle acque sotterranee destinate al consumo umano, distribuite dagli acquedotti che rivestono pubblico interesse, elencate nell’Allegato 1 al DPGR n. 575/2023, classificate in priorità “P2 – sanabili e non, ad uso occasionale emergenziale”, secondo l’ordine di priorità comunicato dal Soggetto gestore».

Gli esiti della campagna di monitoraggio dovranno poi essere trasmessi alla Regione Puglia, all’Autorità idrica pugliese e ad Acquedotto pugliese. «Sulla base degli esiti della campagna di monitoraggio, poi, Autorità idrica pugliese e Acquedotto pugliese provvederanno alla selezione delle opere di derivazione classificate in priorità P2, per le quali sarà formulata istanza di attivazione alla Regione Puglia».

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