Primo reale faccia a faccia, seppur da remoto, tra i vertici regionali di centrodestra. Ieri mattina, il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Marcello Gemmato, il responsabile pugliese di Forza Italia, Mauro D’Attis, e l’omologo della Lega, Roberto Marti, hanno fatto una call per fare il punto sulla situazione e sulle candidature in vista delle regionali d’autunno. E il nome del candidato governatore potrebbe essere annunciato già domenica.
Un vertice interlocutorio che avrà, già oggi, un altro momento di confronto tra i tre leader. Quel che è emerso tra le questioni date per acquisite è che, fino a ora, proprio il nome di D’Attis, sia quello in pista e ieri ha incassato anche un endorsement dalla ministra Maria Elisabetta Alberti Casellati in visita ieri a San Giovanni Rotondo.
D’altronde, è stato lo stesso segretario nazionale dei berluscones, Antonio Tajani, a dire che «il nome del coordinatore regionale è quello migliore, se non dovesse emergere un’ipotesi di un civico». Tuttavia, nelle ultime ore, da parte di alcuni esponenti anche di centrodestra, a D’Attis viene imputata la sua geolocalizzazione: ovvero che è di Brindisi e non di Bari. Tanto che è ripartito nuovamente un pressing nei confronti del sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, «ma si tenta di non alterare gli equilibri tra i partiti a livello nazionale» visto che la Puglia spetta a Forza Italia. Così come, gli incontri a livello regionale sono del tutto interlocutori e non decisivi, visto che l’ultima parola, o meglio la sintesi, «spetta ai leader nazionali che dovranno decidere non solo per la Puglia, ma anche per Campania e Veneto». E anche in queste regioni, nonostante i partiti siano già un bel pezzo avanti nella composizione delle liste, la scelta del candidato presidente è ancora incerta.
Per quanto, a differenza della Puglia, in questi ultimi due casi è ancora da stabilire a quale partito spetterà il candidato presidente. Ed è proprio su questa incertezza che si inseriscono le voci su un presunto candidato civico in Puglia che per molti rappresenta «solo un’operazione di distrazione», avendo già bruciato nomi di rilievo come l’ex direttore del TgNorba, Vincenzo Magistà, che ieri ha salutato dagli studi di Conversano i telespettatori dopo 50 anni di Tv, e alcuni nomi di peso dell’imprenditoria, in particolare agroalimentare, come il re del grano Pasquale Casillo. La sensazione, comunque, ascoltando più voci del centrodestra è che «siamo alla tattica, prima della strategia».
Nel senso che, sempre secondo le stesse fonti, le discussioni hanno tutte l’orecchio a terra per percepire i movimenti tellurici del centrosinistra. Infatti, annotano dalla coalizione moderata, «un conto è se il candidato del Campo largo sarà Antonio Decaro, altro discorso se ci sarà un outsider. A quel punto noi pensiamo che la partita possa riaprirsi. Così come, una cosa è se saranno della partita Nichi Vendola, e soprattutto Michele Emiliano, altro scenario se il governatore non dovesse correre. A quel punto, forse, qualche civico attualmente in forze al centrosinistra, vista la folla di candidati, soprattutto se a guidare la coalizione dovesse non essere l’ex sindaco di Bari, potrebbe pensare di tornare a casa o trovare altre dimore». Una tattica simile al surplace nelle corse ciclistiche su pista di velocità: cioè si rimane fermi sulle proprie posizioni, in attesa del momento migliore per attaccarlo.
