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Effetto case vacanza: proprietari più ricchi e affitti fuori controllo

Il business degli affitti brevi fa ricchi i proprietari di case a Bari. La conferma arriva dallo studio condotto dall’Osservatorio mercato immobiliare (Omi) dell’Agenzia delle entrate, secondo il quale i ricavi superano i 6mila euro, se si considerano i singoli, e addirittura i 14 milioni, se si considera il totale. Qual è l’altra faccia della…
CARO AFFITTI PER STUDENTI UNIVERSITARI, CARTELLI

Il business degli affitti brevi fa ricchi i proprietari di case a Bari. La conferma arriva dallo studio condotto dall’Osservatorio mercato immobiliare (Omi) dell’Agenzia delle entrate, secondo il quale i ricavi superano i 6mila euro, se si considerano i singoli, e addirittura i 14 milioni, se si considera il totale.

Qual è l’altra faccia della medaglia? Semplice: poche case da affittare con contratti di lunga durata, soprattutto alle famiglie, con un conseguente aumento del canone di locazione medio.

I ricavi dei proprietari

I dati relativi al 2023 sono contenuti nel Quaderni dell’Omi e analizzano la situazione in otto grandi città italiane. Quella in cui i singoli proprietari incassano di più dagli affitti brevi è Venezia, dove il ricavo medio è di 26.250 euro l’anno, seguita da Firenze e Roma rispettivamente con 23.067 e 19.530 euro.

Bari è in fondo alla “mini-classifica”, ma con numeri comunque lusinghieri. Nel capoluogo pugliese, infatti, i proprietari di case affittate ai turisti incassano mediamente 6.448 euro a testa ogni anno. Se questi ricavi si sommano, si raggiungono i 14,2 milioni di euro, cifra in assoluto molto consistente ma piuttosto contenuta se paragonata ai 483,8 milioni ricavati complessivamente a Roma.

Gli affitti alle stelle

Secondo l’Omi, a Bari sono 2.204 gli alloggi messi a disposizione dei turisti con la formula dell’affitto breve, a tariffe che si aggirano sui 124 euro a notte. Che cosa vuol dire? Che nel capoluogo pugliese sono almeno 2.204 gli alloggi sottratti alle famiglie che non dispongono di una casa di proprietà.

Ed è proprio questa carenza di offerta che, secondo l’ufficio studi di Tecnocasa, determina l’aumento dei canoni di locazione. E qual è la città italiana in cui gli affitti aumentano in maniera più consistente? Proprio Bari, dove in media si spendono 420 euro al mese per un monolocale, 550 per un bilocale e 670 per un trilocale.

Somme che, per quanto consistenti, sono pur sempre molto lontane da quelle che si registrano a Milano, dove in media si sborsano addirittura 820 euro al mese per un monolocale, 1.140 per un bilocale e 1.510 per un trilocale. Nessuno si meravigli, dunque, se in Italia, nel primo semestre del 2024, gli affitti brevi sono aumentati del 3,9% per i monolocali, del 4 per i bilocali e del 3 per i trilocali.

La prospettiva

In mancanza di correttivi, il futuro per le famiglie in cerca di un alloggio da prendere in affitto transitorio oppure di lunga durata diventa piuttosto cupo. Il motivo è presto detto: a fine 2024 sulla piattaforma regionale risultavano registrate ben 3.375 attività ricettive, con un significativo +30% rispetto allo stesso periodo del 2023, pari a 770 nuove iscrizioni.

Il maggior aumento si è avuto tra le locazioni turistiche, passate dalle 2.144 del 2023 alle 2.775 di fine 2024, con un aumento di 631 unità, pari al +29% che corrisponde a un incremento medio di 52 al mese. Segno che il business degli affitti brevi fa gola a tanti proprietari di casa, ma rischia di privare di un tetto migliaia di famiglie.

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