Non si placano le polemiche all’indomani della proposta di legge per l’edilizia sociale saltata in consiglio regionale per mancanza del numero legale dopo una lite in maggioranza fra il governatore Emiliano ed il gruppo Con. Il primo orientato a sospendere l’esame in attesa di approfondimenti e con la disponibilità ad approvare la sanatoria per gli abusivi contenuta nella Pdl a firma della presidente di commissione Pd Lucia Parchitelli, a condizione che lo avesse fatto anche il centrodestra.
L’insidia
Del resto il tema degli occupanti abusivi delle case popolari è molto scivoloso e divisivo tanto da riempie le pagine di quotidiani e i talk show televisivi. Apriti cielo di fronte ad una sanatoria in salsa pugliese che avrebbe legalizzato gli irregolari, anche se a determinate condizioni e con l’avallo di sindacati, associazioni degli inquilini e l’Arca Puglia, l’agenzia regionale per il diritto alla casa. Un testo messo a punto dopo un confronto durato tre anni con gli addetti ai lavori ed una sottocommissione del consiglio regionale guidata dal capogruppo di Con Antonio Leoci e con la supervisione del consigliere delegato all’urbanistica Stefano Lacatena. E così Emiliano ha alzato la paletta di fronte all’ipotesi di fermare gli sgomberi, peraltro riservati dalla legge alla Prefettura, fissando nuove regole per mantenere l’occupazione, in primis il possesso da almeno due anni, il non aver commesso reati nell’appropriazione e con la disponibilità a pagare una penale di circa 3 mila euro.
Lo scontro
Inevitabile, dunque, lo scontro politico. «L’ipocrisia politica è la cifra dei gruppi di centrodestra», ha tuonato ieri il capogruppo Pd Paolo Campo, «in aula hanno affondato un complesso di disposizioni finalizzate ad affrontare l’emergenza abitativa, favorire l’effettivo esercizio del diritto alla casa per chi è in una condizione di debolezza e fragilità, promuovere investimenti nell’edilizia sociale e alla cui elaborazione si sono applicati, per quasi due anni, tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale poi giunte all’elaborazione di un testo condiviso. Il tutto di fronte ad una piaga, le occupazioni abusive, mai affrontate e risolte a livello statale, compreso il tema degli sgomberi, e sollevato nella sottocommissione». Campo ricorda «l’intervento dell’allora capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Ventola, oggi eurodeputato, in favore della regolarizzazione di migliaia di occupazioni abusive da parte di soggetti fragili o in gravi difficoltà economiche. La proposta della sanatoria, dunque, nasce in quel campo politico e non nel centrosinistra, tant’è che quando fu formalizzata in commissione il gruppo del Partito Democratico si astenne».
Ergo: «il colpo di teatro in aula del centrodestra altro non è che un atto di ipocrisia politica e di tattica comunicativa a danno di una legge che avrebbe migliorato la vita di centinaia di famiglie pugliesi e rafforzato il sistema del welfare regionale». Di tutt’altro parere il diretto interessato, l’eurodeputato Francesco Ventola. «In politica valgono gli atti e non il chiacchiericcio», replica a Campo, «per altro condito di falsità, Invito il capogruppo del Pd, Paolo Campo a produrre il documento con il quale io avrei formalizzato in commissione la proposta di sanatoria degli alloggi di edilizia residenziale occupati abusivamente».