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Edilizia, diminuiscono gli investimenti per le costruzioni. L’Ance: «Ora un Pnrr per la casa»

Una contrazione del 7,5% negli investimenti in costruzioni si delinea per il 2025. Dopo anni di crescita sostenuta, il comparto edilizio in Puglia sta affrontando una fase complessa. A delineare questo scenario è il recente report del Centro Studi di Ance, che evidenzia le contraddizioni di uno dei pilastri dell’economia regionale.

L’allarme

L’arretramento previsto per l’anno in corso rappresenta una possibile battuta d’arresto dopo una fase positiva alimentata dagli investimenti pubblici e dagli incentivi fiscali. Il crollo del 54,4% del valore dei bandi di gara per lavori pubblici, passati da 6,2 miliardi nel 2023 a 2,8 miliardi nel 2024, secondo la Ragioneria generale dello Stato, rafforza le preoccupazioni. «Questo ridimensionamento – spiega Gerardo Biancofiore, presidente di Ance Puglia – è frutto dell’esaurimento della fase di aggiudicazione delle opere legate al Pnrr».

La manutenzione

A preoccupare maggiormente, però, è il drastico rallentamento del mercato della manutenzione residenziale. Dopo il boom legato al Superbonus, il 2024 ha visto un crollo del 67% del valore dei lavori realizzati in Puglia, scesi dai 2,2 miliardi del 2023 ai 734 milioni attuali. Una flessione drastica che riflette la fine della stagione dei bonus fiscali e che, secondo Biancofiore, rischia di riportare il settore «in una crisi simile a quella vissuta fino al 2020».

L’appello

Per questo, l’Ance lancia l’appello per un “Pnrr per la casa”, con politiche strutturali a supporto delle famiglie più fragili e investimenti stabili per la riqualificazione del patrimonio edilizio. Tuttavia, Biancofiore invita a non cedere al pessimismo: «Il picco realizzativo del Pnrr è atteso nel biennio 2025-2026 e potrebbe proseguire fino al 2027 grazie alle risorse europee residue. Serve pazienza e pianificazione». Nel breve periodo, infatti, i segnali non sono tutti negativi. La spesa in conto capitale dei comuni pugliesi ha registrato un aumento del 4,6% nel 2024 rispetto all’anno precedente, mentre gli investimenti infrastrutturali sono cresciuti del 5,3%. In termini assoluti, si parla di circa 46 milioni di euro in più per opere pubbliche.

Gli investimenti

Ancora più promettente l’inizio del 2025: nel primo trimestre, gli investimenti pubblici locali hanno segnato un +11,3%, spinti dalla volontà degli enti territoriali di rispettare le scadenze imposte dal Pnrr. Nonostante le incertezze, il comparto continua a rappresentare un perno fondamentale dell’economia pugliese: contribuisce per il 13,2% al Pil regionale e impiega il 36,3% degli addetti dell’industria, pari all’8,8% del totale degli occupati. Il mercato del lavoro regge. Nel 2024, le ore lavorate in edilizia sono aumentate dello 0,6% e gli occupati sono cresciuti del 5,7%. Dopo la lunga crisi del decennio scorso, che ha visto la scomparsa di oltre 4.000 imprese, il quadriennio 2020-2023 ha segnato una netta inversione di tendenza: sono nate più di 3.300 aziende, la dimensione media è cresciuta da 2,6 a 3,1 addetti per impresa e nel 2023 si contano 31.500 imprese attive, pari al 5,8% del totale nazionale. Il futuro però, dipenderà dalla capacità delle istituzioni di garantire continuità agli investimenti con strumenti adeguati.

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