Nel 2024 i tecnici del settore Edilizia pericolante del Comune di Bari hanno esaminato circa 200 pratiche, originate da segnalazioni di varia natura: allagamenti, distacchi di intonaco, fessurazioni, rottura di grate su marciapiedi e altri fenomeni di degrado strutturale. Tuttavia, solo in un caso, quello della palazzina di via De Amicis, è stata emessa un’ordinanza “contingibile e urgente” di sgombero, datata 24 febbraio 2024.
L’ordinanza
«In questo caso – fanno sapere dagli uffici comunali – il Comune dichiara l’immobile inagibile, diffida i proprietari allo sgombero e gli intima di mettere in sicurezza l’edificio entro un termine brevissimo. E poi, la precisazione: «Il tecnico incaricato dal condominio certificò che i lavori di messa in sicurezza erano stati effettuati a 5 giorni dall’emissione dell’ordinanza e che l’immobile recintato era stato sgomberato. Risale invece a qualche giorno fa l’avvio dei lavori di riqualificazione».
La questione
Se a Bari il crollo dell’edificio nel quartiere Carrassi ha portato alla luce le fragilità del patrimonio edilizio cittadino, la questione riguarda l’intera Puglia e, più in generale, il Sud Italia. I numeri lasciano poco spazio a dubbi. Dai report di monitoraggio e controllo delle strutture emerge che circa il 40% degli edifici pugliesi è stato costruito prima degli anni ‘70, con materiali e tecniche costruttive che oggi risultano spesso inadeguati alle normative di sicurezza vigenti e, quindi, potenzialmente a rischio. Inoltre, gli interventi di manutenzione sono spesso effettuati in modo parziale, complici difficoltà economiche e burocrazia farraginosa.
Le province
Analizzando la situazione nelle province pugliesi, emerge un quadro disomogeneo. I territori di Bari e della Bat presentano il maggior numero di edifici sottoposti a monitoraggio, con un incremento delle segnalazioni negli ultimi cinque anni. Nella zona di Taranto si registrano invece numerosi edifici in stato di abbandono, soprattutto nei quartieri del centro storico. Nel Leccese e Brindisino, poi, si evidenziano criticità legate all’erosione costiera, che accelera il deterioramento di molte strutture. Mentre, l’area di Foggia soffre un forte problema di abusivismo edilizio e costruzioni non a norma, con molte palazzine prive di adeguate certificazioni statiche. Gli ultimi dati elaborati dagli Osservatori regionali in ambito edilizio evidenziano che nelle zone meridionali circa il 60% delle abitazioni è stato edificato senza criteri di sicurezza adeguati. Nonostante gli incentivi per la riqualificazione, molti interventi restano sulla carta a causa di difficoltà di accesso ai fondi pubblici. E, secondo gli esperti tecnici del settore, senza una strategia di manutenzione programmata e senza un’efficace gestione delle segnalazioni, il rischio di crolli nel Sud Italia resta alto.