Nonostante una sentenza esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, Villa Sauli resta ancora intatta a Tricase Porto, a differenza di altre situazioni analoghe dove le ruspe sono al lavoro per abbattere gli ecomostri.
Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, continua ad essere una struttura in totale abbandono, in attesa che venga demolita, ponendo definitivamente la parola fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri, che intraprese una battaglia per la sicurezza ed il decoro della marina di Tricase.
Per un eccesso di correttezza e zelo, dopo la sentenza, dal Comune sono partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato. Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, si parla di un “difetto di notifica”, ma tanto è bastato per dare la possibilità ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar. Sembrerebbe difficile, se non impossibile, cambiare le sorti di Villa Sauli, questo servirà soltanto ad allungare i tempi di agonia.
I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto potrebbero volerci anche cinque anni, durante i quali l’ecomostro continuerà a restare lì, in totale degrado.
