Dolce&Gabbana celebra la Puglia. Roma si prepara ad accogliere una nuova tappa di uno dei percorsi più affascinanti della moda italiana: la mostra “Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana” che, dopo aver incantato Milano e Parigi, approda fino al 13 agosto negli spazi di Palazzo Esposizioni. Tra i protagonisti indiscussi dell’esposizione, un abito che rende omaggio alla Puglia, e in particolare ad Alberobello, trasformando la tradizione in pura haute couture.
L’omaggio
Realizzato artigianalmente, il capo è un tributo tangibile alla bellezza del Sud Italia: ricami che riproducono i trulli, le iconiche costruzioni in pietra a secco, si intrecciano con i colori del cielo pugliese, dando vita a un quadro da indossare. Il bustier scolpito e un cappello in paglia nera, sagomato proprio come un trullo, completano un look che sfuma tra arte e moda, tradizione e modernità. Il pezzo arriva direttamente dalla sfilata Alta Moda del 2023, che Dolce&Gabbana ha voluto ambientare proprio tra i trulli di Alberobello, sito dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Un luogo simbolico, scelto non solo per la sua bellezza, ma per raccontare attraverso la moda un’Italia autentica, fatta di sapienza artigiana, cultura popolare e radici profonde.
La collezione
In quella collezione, come oggi nella mostra romana, l’artigianato diventa protagonista assoluto, spesso in modi inaspettati. Basti pensare all’intreccio della paglia, materiale umile e rurale, che qui viene elevato a elemento strutturale per gonne ampie e abiti scultorei. Ogni capo è uno spettacolo a sé, un viaggio sensoriale tra tessuti e texture, tra ricordi e innovazione. Eppure, tra ricami preziosi e volumi scenografici, a colpire è la nuova concretezza della maison: abiti leggeri, sensuali, pensati per essere vissuti.
La firma
La firma di Dolce&Gabbana si ritrova nella trasparenza sofisticata del pizzo, che accarezza la pelle senza appesantire, in un equilibrio raro tra teatralità e portabilità. «Come sempre, quando ci innamoriamo di un luogo, ne ricerchiamo la storia, le tradizioni e i costumi», raccontano Domenico Dolce e Stefano Gabbana. «Ciò che è nuovo e globale sarà al passo con i tempi, ma non sarebbe nulla senza il sapore della vera artigianalità». E così Alberobello, le sue pietre bianche, le olive, il pizzo, la cucina popolare diventano elementi narrativi da cui scaturiscono nuovi codici estetici, innestati nei pilastri iconici della maison. Il risultato? Una fusione perfetta tra storia e contemporaneità, come dimostra il look pugliese: sexy, etereo, completato da quel cappello che non solo riprende la forma dei trulli, ma sembra parte integrante del paesaggio stesso. Un invito a guardare la moda con occhi diversi, come linguaggio che parla di luoghi, memorie e identità.