Doccia fredda per i formatori pugliesi. La Regione: «Niente risorse per prolungare la cig»

Doveva essere un incontro di monitoraggio degli impegni assunti. La riunione di ieri tra Sepac, Regione, sindacati, enti datoriali è stata tutt’altro, anche perché si è aperta con una cattiva notizia per gli ex formatori dei centri per l’impiego (cpi) in cassa integrazione da quasi un anno: in questo momento Regione non può dare soldi per la prosecuzione della cig. Per un fatto giuridico-amministrativo le risorse finanziarie avanzate dall’operazione scivolo pensionistico per i formatori prossimi alla pensione non possono essere utilizzate per gli ammortizzatori sociali, come avevano chiesto i sindacati.

La patata bollente passa ora agli enti di appartenenza, Epcpep e Ageform, che però avevano già detto di non avere altre risorse e preannunciato il licenziamento collettivo. Nelle prossime ore si riunirà il consiglio di amministrazione per valutare se c’è margine per coprire la cassa integrazione ancora per un paio di mesi. È il tempo necessario, secondo il coordinatore del Sepac, Leo Caroli, per espletare la procedura di aggiudicazione della gara di appalto il cui bando è stato pubblicato la scorsa settimana da Arpal. Nelle intenzioni della Regione l’affidamento del servizio integrato di assistenza, consulenza e supporto agli uffici Arpal per l’orientamento e avviamento alla formazione dovrebbe essere una soluzione ponte per consentire agli ex formatori dei cpi di lavorare in attesa del concorso che l’Agenzia sta per bandire per coprire una carenza in organico di 147 unità.

«Il mio impegno, dal 2015, è lavorare per i formatori storici – ha detto l’assessore all’Istruzione, Sebastiano Leo, riferendosi ai 20 lavoratori con un’anzianità di servizio ultra decennale nei cpi e negli uffici Arpal – Dovevamo vedere questo bando prima della pubblicazione ma io non ho ricevuto niente». Sembrano quasi tornati i tempi della guerra Arpal-assessorato, quando il direttore generale dell’Agenzia era Massimo Cassano. «Studiate e preparatevi per il concorso – ha detto Caroli, rivolgendosi ai lavoratori, preoccupati per l’imminente Naspi – Non c’è altra strada. Sarete esentati dalla prova preselettiva e saranno adeguatamente valutati giorni, mesi, ore in cui avete lavorato».

Sul fronte dei lavoratori lo sconforto è palpabile, ma anche la voglia di avere giustizia. «A fine gennaio arrivano 920 euro della cassa integrazione di dicembre, che devono bastarmi almeno fino ad aprile», denuncia una dipendente Epcpep. «Siamo in cassa integrazione da quasi un anno – ricorda, invece, una dipendente Ageform – abbiamo perso una anno di contributi».

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