Lecce, al “Fazzi” via al cantiere per la ristrutturazione del Centro per disturbi alimentari

Sono partiti ieri, nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, i lavori per creare i primi posti letto per pazienti affetti da disturbi alimentari. Il reparto Feeding and eating disorders unit 24h è indicato per quelle forme della malattia con instabilità clinica, ad alto carico assistenziale, caratterizzate da compromissioni del funzionamento organico e psicosociale.

L’annuncio è stato dato dal direttore sanitario dell’Asl di Lecce, Antonio Bray, e dalla dirigente del Centro per la cura e la ricerca sui disturbi alimentari di Lecce, Caterina Renna.

«Una grande emozione, questa mattina, per una lunga battaglia che da anni ci ha visto in prima linea. La Regione ha stanziato oltre 2 milioni di euro per la ristrutturazione dell’edificio diurno e la realizzazione di camere accoglienti nell’ospedale Vito Fazzi affinchè le pazienti con i casi più gravi possano avere l’assistenza e le cure h24», afferma Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale.

L’inizio dei lavori è avvenuto proprio durante la Giornata nazionale del Fiocchetto lilla, istituita per sensibilizzare le persone e le comunità sul delicato tema dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. La loro diffusione, in questi anni, anche a causa della pandemia, è in preoccupante aumento con implicazioni sanitarie, psicologiche e socio-culturali altamente complesse e impattanti.

Asl Lecce, in quanto hub di riferimento regionale per la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, deve prevedere tutti i livelli di cura previsti dai documenti in materia, compresi quelli più intensivi h24. Ieri è stato piantato un albero di pesco e quindici ragazze che hanno superato la fase critica della malattia, seguendo il percorso di cura presso il Centro per la cura e la ricerca sui disturbi del comportamento alimentare del Dsm dell’Asl di Lecce, che vede nella cultura e nella valorizzazione dell’espressione creativa gli alleati utili a dare stimoli e contenuti ai percorsi terapeutici attivati, hanno fatto il loro augurio con la performance Semina (regia e coreografia di Annamaria De Filippi). «Oggi è stata messa la prima pietra di un importante traguardo. Tante ragazze hanno trovato finalmente un centro qualificato», sottolinea Loredana Capone.

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