Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, diffamò l’ex consigliere comunale di Bari Luigi Cipriani.
Lo ha stabilito il Tribunale di Bari, condannando il governatore pugliese a pagare una multa di 1.500 euro e risarcire i danni per 25mila euro a Cipriani. La pena è sospesa.
Il pm aveva chiesto una multa di 2mila euro, Cipriani 30mila euro di danni.
A Emiliano erano contestate le frasi pronunciate il 13 settembre 2018 durante una trasmissione tv. Commentando il comizio tenuto dall’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, davanti al circolo di Cipriani, avrebbe insinuato «l’esistenza di un legame tra Cipriani, il suo movimento politico e la criminalità organizzata».
Nello specifico, parlando del comizio che Salvini aveva tenuto all’esterno della sede del movimento “Riprendiamoci il futuro” di Cipriani, nel quartiere Libertà di Bari, Emiliano aveva detto: «Anziché incontrare la comunità nel suo complesso, Salvini è stato invitato da un circolo politico che noi chiamiamo i circoli della birra, circoli anche abbastanza equivoci nelle relazioni con la criminalità organizzata, e quindi secondo me ha commesso un’imprudenza».
Nell’udienza del 29 maggio scorso l’avvocato di Emiliano, Gaetano Sassanelli, aveva chiesto che il processo venisse spostato a Lecce perché Emiliano, anche se in aspettativa da 21 anni, è ancora in magistratura ed è stato in servizio come ultima sede proprio a Bari. E per questo è ancora soggetto a procedimenti disciplinari come magistrato e partecipa alle votazioni del Csm.
Il giudice ha però ritenuto la questione di incompetenza «infondata», «non sussistendo un collegamento funzionale tra la posizione» di Emiliano e «l’organo chiamato a giudicare», cioè il Tribunale di Bari.
Quanto alle azioni disciplinari, ha spiegato sempre il giudice, a Emiliano «viene contestato un illecito disciplinare commesso non nell’esercizio delle funzioni di magistrato, ma in quelle di segretario regionale del Partito democratico» e componente della direzione nazionale del Pd.
Emiliano: «Attendo le motivazioni. Ricorrerò in Appello»
«Prendo atto con rispetto della sentenza, anche se, come talvolta accade, la giustizia ha deciso di percorrere un sentiero non del tutto comprensibile». È il commento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che sottolinea come «le evidenze emerse nel dibattimento avrebbero dovuto portare a conclusioni differenti, ma, evidentemente, la forza persuasiva del ragionamento giuridico non è stata pienamente condivisa».
Il governatore pugliese evidenzia che «sulla base delle medesime ragioni, le contestazioni mossemi, avevano subìto un pesante ridimensionamento già dalla fase delle indagini preliminari, con l’archiviazione della maggior parte delle accuse, mentre ne era residuato solo un frammento, in realtà diretto all’allora ministro degli interni Salvini e non al Cipriani; cosa che, sono fiducioso, potrà essere tranquillamente chiarita già in appello».
Emiliano attende, ora, «con interesse le motivazioni, certo che offriranno ulteriori spunti per proseguire questa riflessione nelle sedi proprie della impugnazione. Resto come sempre fiducioso che il percorso giudiziario, ancora interamente aperto, possa restituire piena coerenza ai principi che ispirano il nostro ordinamento».