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Le incertezze della Decontribuzione Sud, le imprese: «Così programmare è impossibile»

Decontribuzione Sud 2025 sta suscitando forti reazioni tra gli imprenditori pugliesi, preoccupati soprattutto per le incertezze normative che stanno complicando l’attuazione di questa misura. Confindustria Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, sottolinea il valore di questo incentivo, pur evidenziando le problematiche connesse alla sua progressiva riduzione: «La decontribuzione per il Sud, in linea generale, rappresenta…
fontana mastromauro loizzo
Da sinistra: Sergio Fontana, Margherita Mastromauro e Lorenzo Loizzo

Decontribuzione Sud 2025 sta suscitando forti reazioni tra gli imprenditori pugliesi, preoccupati soprattutto per le incertezze normative che stanno complicando l’attuazione di questa misura.

Confindustria

Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, sottolinea il valore di questo incentivo, pur evidenziando le problematiche connesse alla sua progressiva riduzione: «La decontribuzione per il Sud, in linea generale, rappresenta una delle misure più importanti che consente di offrire lavoro, sostenendo le aziende. Dispiace, però, che negli anni andrà diminuendo. Bisogna puntare sulle politiche attive del lavoro. Perdiamo continuamente capitale umano. Soprattutto per quel che riguarda le donne che, al Sud, non possono usufruire delle stesse condizioni lavorative di cui possono invece beneficiare al Nord, per ragioni di welfare. Questo causa danni sociali ed economici enormi».

L’agroalimentare

Margherita Mastromauro, presidente del Pastificio Riscossa, evidenzia l’impatto negativo per le imprese e le difficoltà di programmazione: «Potremmo dire che, in realtà, le aliquote sono state dimezzate. Perché, quella riduzione che si aggira intorno al 5%, essendo passati dal 30 al 25, nei fatti, rappresenta una riduzione del 15 circa per le imprese. A questo, si aggiunge il fatto che non ci sono delle misure sostitutive equivalenti. Ma ciò che aggrava ulteriormente la situazione è che inizialmente queste misure vengono prospettate a lungo termine, poi, però, vengono sempre messe in discussione in corso d’opera. Noi, invece, abbiamo bisogno di programmare in prospettiva. Tutto ciò rischia di far diventare inflazionistica questa misura». Le criticità riguardano anche le modalità con cui la misura viene applicata e gli effetti sulle nuove assunzioni, come sottolinea Lorenzo Loizzo, general manager del gruppo Pasta Lori – Food Service: «È una misura deludente. A cominciare dalla riduzione della percentuale di decontribuzione che, comunque, riguarda solo contratti a tempo indeterminato, e anche questo esclude una parte di potenziali beneficiari, penalizzando le nuove assunzioni. Il tutto, in un contesto particolarmente critico per le imprese. Il nostro settore, purtroppo, paga ancora il prezzo della pandemia, che si aggiungono a quelli provocati dalla guerra in Ucraina».

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