Tutte le strade della Puglia non portano ad Antonio Decaro. I dubbi sulla candidatura dell’europarlamentare a presidente della Regione, diventano sempre più numerosi e insistenti e ai vertici dei partiti nazionali e regionali di centrosinistra si ragiona con maggiore frequenza di piani alternativi. Ovviamente, di queste ipotesi non si parlerà oggi nel corso della conferenza programmatica voluta dal segretario regionale del Pd, Domenico De Santis, al Parco dei Principi a Bari proprio per lanciare la campagna elettorale per il voto d’autunno: almeno negli interventi ufficiali. Di certo, però, sarà l’argomento di ogni conciliabolo tra i dirigenti dem, visto anche che il dante causa non sarà presente perché impegnato a Vieste dove presenta il suo primo libro.
Il restroscena
Quali siano i motivi che spingono con a guardare oltre Decaro lo raccontano le cronache giudiziarie. Infatti, il terremoto nella giunta di Milano di Beppe Sala e l’avviso di garanzia al collega europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, candidato presidente per la regione Marche, rappresentano un cocktail esplosivo per chiunque voglia abbandonare i silenziosi corridoi di Espace Leopold nella capitale belga per ritornare sotto il riflettori nella canea mediatica nazionale e regionale. Soprattutto per chi ha vissuto con enorme carico emotivo lo scorso anno da sindaco di Bari, la nomina di una commissione di inchiesta che verificasse se la sua amministrazione fosse o meno infiltrata dalla mafia. Non solo, a distanza di un anno dall’elezione all’Eurocamera, con oltre mezzo milione di preferenze, quel ruolo rappresenta un impegno sia con gli elettori di altre regioni che per i pugliesi. Tanto che lo stesso Decaro ha detto che «si possono servire anche da Bruxelles».
Il piano B
Ecco perché, con la regia di Michele Emiliano, un piano B è all’esame dei vertici dem in particolare, ma anche degli alleati. Tra le ipotesi più concrete c’è l’upgrade per l’attuale vice del Governatore, l’assessore alla sanità Raffaele Piemontese, nonostante l’esponente di Capitanata non abbia costruito in questi anni una rete “civica” sullo stile proprio di Emiliano. Anche i fedelissimi della presidente del consiglio, Loredana Capone, sono al lavoro per esprimere la prima donna candidata presidente che non dispiacerebbe alla segretaria nazionale Elly Schlein, ma che sconta un rapporto non proprio idilliaco con Emiliano. Infine, tra le alternative a Decaro c’è il braccio destro della leader del Nazareno e capogruppo al Senato Francesco Boccia. A meno che non si vogliamo organizzare primarie last minute, riportando il timing elettorale come nel gioco dell’oca a ripartire dal via.