Quaranta milioni di euro per sostenere gli investimenti delle micro imprese «che vogliono crescere e contribuire allo sviluppo del proprio territorio». È Micro Impresa Puglia, una misura al vaglio della coalizione progressista, guidata dal candidato presidente Antonio Decaro, presentata in occasione dell’assemblea regionale della Confederazione nazionale dell’artigianato della micro impresa (Cna).
«L’ascolto di queste settimane, la partecipazione di tanti cittadini ai tavoli del programma – afferma il candidato governatore – ci ha fatto capire che nei prossimi anni sarà necessario sostenere e incentivare le microimprese (95% delle imprese pugliesi con meno di 10 dipendenti) oltre che i grandi programmi di investimento e gli insediamenti che hanno permesso alla nostra regione di crescere e di raggiungere gli obiettivi economici su cui oggi possiamo contare».
Micro Impresa Puglia è, prosegue Decaro, «un intervento diretto e concreto che prevede una parte delle risorse erogate dalla Regione, a fondo perduto, e la restante parte dal sistema del credito, per finanziare progetti di innovazione, sostenibilità, digitalizzazione e qualità del lavoro».
Le imprese (artigiane, della piccola manifattura, del commercio, dei servizi di prossimità), spiega il candidato governatore, «potranno ottenere così fino a 100mila euro di agevolazioni per sviluppare la propria attività. Questa però non sarà solo una misura di incentivo economico ma anche un programma di valore – continua Decaro -. Chiederemo alle microimprese di sottoscrivere con la regione un patto che preveda una corresponsabilità: in cambio del sostegno pubblico, le aziende si impegnano a restituire valore al territorio, ad esempio attraverso una serie di azioni sul territorio che in qualche modo restituiscano alla comunità valore. Un modo nuovo di intendere le politiche economiche: il pubblico sostiene chi investe, ma anche chi restituisce, contribuendo a una Puglia più giusta, sostenibile e coesa», conclude.
Le azioni tipo previste dalla misura “Micro Impresa Puglia” che saranno richieste alle aziende beneficiarie potranno riguardare: azioni di sostenibilità ambientale o riduzione degli sprechi; iniziative di formazione o collaborazione con scuole e università; pratiche di inclusione lavorativa o welfare aziendale; attività di cura degli spazi comuni o supporto alla comunità locale.