Il candidato presidente della Regione Puglia per il centrosinistra, Antonio Decaro, ha sollevato un’accesa critica sullo Statuto regionale, definendo l’attuale sistema un ostacolo alla corretta governance e fonte di conflitti d’interesse.
Il nodo cruciale, secondo Decaro, non riguarda il consigliere supplente – la cui proposta di introduzione in Consiglio regionale è fallita ieri – ma l’obbligo statutario che impone di scegliere otto assessori tra i consiglieri regionali eletti.
«Il tema è che questa Regione, unica contrariamente alle altre d’Italia e a tutti i Comuni, non può scegliere la squadra di governo, non può scegliere gli assessori esterni – ha dichiarato Decaro -. Gli assessori sono anche consiglieri regionali, con un problema di conflitto di interessi, perché chi fa l’assessore dovrebbe gestire, chi fa il consigliere regionale dovrebbe fare la pianificazione e la programmazione».
Fase costituente e allineamento nazionale
Decaro ha ribadito che la questione del consigliere supplente era «fuori tempo massimo» e che queste decisioni spettano all’inizio della legislatura. Per il candidato, è urgente aprire una «fase costituente» nel prossimo Consiglio regionale per rivedere lo Statuto e la legge elettorale.
«Sarebbe opportuno che tutte le Regioni italiane decidano criteri analoghi rispetto alle elezioni, rispetto ai premi di maggioranza, rispetto allo Statuto, perché altrimenti ognuna va per i fatti suoi. Sembrano tanti piccoli Stati», ha incalzato Decaro, suggerendo che per innovare in Puglia «basta guardare quello che avviene nelle altre Regioni italiane».