Un accordo storico, atteso da decenni, rischia di arenarsi nelle secche della politica. Si tratta dell’intesa sull’acqua tra Molise e Puglia che pochi giorni fa, durante la seduta della Commissione regionale Ambiente, sembrava più vicina. Al centro, un progetto da 90 milioni di euro per recuperare i 120 milioni di metri cubi d’acqua che ogni anno si disperdono dalla diga del Liscione. Ora, però, con una mozione il gruppo consiliare molisano del Partito democratico impegna il governatore Francesco Roberti e il consigliere delegato Guido Massimo Sabusco «a non dare seguito alla stipula di nessun accordo con la Puglia relativo alla captazione e a bloccare e revocare ogni atto di cessione delle acque dall’invaso del Liscione e di qualsiasi altro bacino regionale».
Lo scontro
A sorprendere è lo scontro interno al Partito democratico. Mentre i tecnici lavorano, la consigliera dem molisana Micaela Fanelli attacca duramente: «Nessuno ha informato il Consiglio regionale e, prima di chiedere altra acqua, la Puglia paghi i debiti accumulati in quarant’anni di prelievi». Fanelli ha già presentato una mozione per bloccare l’intesa, accusando il presidente Francesco Roberti di voler “svendere” l’acqua molisana. Ma la polemica stride con il clima di collaborazione tra la giunta di centrodestra del Molise e quella di centrosinistra della Puglia guidata da Michele Emiliano. Proprio Emiliano e Roberti si sono incontrati più volte, l’ultima al Festival delle Regioni, per confermare l’impegno a cedere il surplus idrico del Molise.
Il cortocircuito a sinistra
Ora, dunque, il cortocircuito politico imbarazza il centrosinistra. E forse – dicono i più maliziosi – basterebbe una telefonata di Emiliano ai suoi del Pd molisano, per non mandare tutto in fumo. Nel frattempo la vicenda in Puglia prende una piega favorevole al centrodestra che coglie la palla al balzo. Il consigliere regionale leghista Fabio Romito contesta l’iniziativa del Pd molisano e convoca una conferenza per oggi in via Gentile. Romito difende l’iniziativa del collega molisano del Carroccio, Guido Massimo Sabusco, intervenuto la scorsa settimana nella Commissione Ambiente pugliese per avviare l’intesa con l’amministrazione Emiliano. In particolare si parla di un impianto di cooptazione, del costo stimato 90 milioni di euro, per recuperare i 120 milioni di metri cubi d’acqua che ogni anno finiscono in mare dalla diga del Liscione. Di questi la Puglia ne otterrebbe 30-40 milioni utili ad alleggerire il prelievo dalla diga di Occhito, riservando 10-20 milioni all’agricoltura foggiana. L’operazione potrebbe presto essere realizzata con i soldi del Ministero delle Infrastrutture.
Altre reazioni
Duro il commento del leghista foggiano Napoleone Cera: «La Capitanata muore di sete, ma il Pd blocca tutto. È vergognoso». Il civico Antonio Tutolo lancia un monito: «L’acqua è un bene comune, non un colore politico. Basta strumentalizzazioni sul Liscione».