Boccata d’ossigeno per la rete privata dei laboratori d’analisi pugliesi che spuntano la moratoria di due anni da parte del governo centrale per adeguarsi al riordino del settore. Una riforma in rampa di lancio da 16 anni che la regione Puglia ha aggirato più volte meritandosi la censura della Corte costituzionale per la mancata trasformazione dei laboratori al di sotto delle 200 mila prestazioni annue.
In sostanza la trasformazione in punti prelievo per il grosso dei 231 laboratori d’analisi inseriti nella rete privata pugliese. Solo una quindicina del totale delle strutture, infatti, è in grado di centrare il numero di prestazioni richieste in forma singola. La regione Puglia, invece, aveva consentito per legge di raggiungere le 200mila prestazioni in forma aggregata violando la cornice europea. A togliere la castagne dal fuoco ci ha pensato il Parlamento con un emendamento infilato nel decreto Milleproroghe che darà l’opportunità ai laboratori non in regola, oltre 200 strutture, di mettersi a posto entro dicembre 2024.
Una stura che potrebbe avviare un nuovo intervento regionale con la riattivazione della sottocommissione consiliare (presidente il capogruppo Marco Galante dei Cinque Stelle) che negli anni scorsi ha provato invano ad individuare una soluzione legislativa al problema. Soddisfatti, ovviamente, i sindacati di categoria. «Finalmente un po’ di pace per i laboratori di analisi convenzionati», sottolinea il presidente di Confocommercio Giuseppe Chiarelli, «che da due anni lottano per mantenere il servizio di medicina di laboratorio in forma capillare su tutto il territorio regionale senza doversi trasformare forzatamente in punti prelievo, con il rischio di dover licenziare più di 2000 professionisti. Il lavoro fatto dalla Confcommercio, Federbiologi, Confapi e Lanap ha permesso un dialogo costruttivo con tutte le forze politiche regionali e nazionali, e i rappresentanti politici pugliesi del governo centrale hanno lavorato affinché tale importante risultato fosse raggiunto».
Chiarelli ringrazia in particolare l’onorevole Vito De Palma di Forza Italia che già da consigliere regionale, nella sottocommissione tematica, ha preso a cuore il problema. Inoltre Chiarelli ringrazia il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato e le altre forze politiche, anche di centrosinistra, che hanno preso a cuore la vertenza tanto che l’emendamento salva-laboratori porta la firma dei parlamentari Pd Claudio Stefanazzi e Marco Lacarra. Sullo sfondo, però, la questione resta in piedi. Entro un anno, infatti, il grosso dei laboratori d’analisi fuori legge deve mettersi in regola trasformandosi in punti prelievo e rivedendo l’organizzazione. Ci sono dodici mesi di tempo per fare quello che non si è riusciti a fare in 16 anni.
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Di Vito Surico8 Novembre 2024