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Da Foggia a Lecce in piazza per Gaza, anche il Pd Puglia con la Cgil «contro l’orrore del governo Netanyahu»

Da Foggia a Lecce, la Puglia si mobilità contro quello che sta accadendo a Gaza. Venerdì 19 settembre, nelle piazze di tutti i capoluoghi è in programma una manifestazione alla quale prenderà parte anche il Partito democratico regionale.

Ad annunciarlo è il segretario del Pd Puglia, Domenico De Santis, affermando che il partito sarà «accanto alla Cgil e a tutte le realtà che non intendono restare in silenzio davanti all’orrore. Gaza brucia e la comunità internazionale continua a voltarsi dall’altra parte, mentre un’intera popolazione viene annientata sotto gli occhi del mondo. Non possiamo tacere, non possiamo fingere di non vedere».

Gli appuntamenti saranno a Bari in piazza Prefettura alle 18, a Taranto in piazza Castello alle 16:30, a Foggia in piazza Giordano alle 18, a Lecce in via Trinchese alle 17:30, a Barletta nei giardini De Nittis alle 18 e a Brindisi sulla scalinata Virgiliana alle 17:30.

«Le bombe su Gaza City, che le Nazioni Unite hanno già indicato come atti riconducibili a un genocidio – aggiunge De Santis – non sono più soltanto un crimine contro un popolo: sono uno sfregio all’idea stessa di civiltà e di diritto. La strategia del governo Netanyahu, fatta di deportazioni, pulizia etnica e attacchi deliberati ai civili, interpella ogni coscienza, e inchioda alle proprie responsabilità governi che scelgono di restare complici con il loro silenzio».

Sono questi i motivi per cui il Pd Puglia, dice De Santis, risponde «all’appello della Cgil e saremo presenti in ogni città della regione per gridare insieme che la pace non è un’utopia ma una condizione necessaria per il benessere di ogni popolo. Chiediamo con forza un cessate il fuoco immediato, corridoi umanitari sicuri, il rilascio degli ostaggi, un negoziato vero che abbia l’obiettivo la soluzione dei due Stati e che restituisca dignità e futuro a un popolo martoriato. L’Europa – conclude De Santis – e il governo italiano non possono più restare immobili».

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