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Da Farinella a Ze’ Peppe tra scaramanzia e sovversione: il Carnevale “impazza” in Puglia

Il Carnevale non è solo Venezia. Se è vero che ogni città del Bel Paese organizza almeno una sfilata con bimbi in maschera, ci sono luoghi che possono essere definiti identitari, dove la festa diventa tradizione, cultura e affonda le sue radici in riti antichi, dove la maschera diventa modo per diventare altro, per esorcizzare…
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Il Carnevale non è solo Venezia. Se è vero che ogni città del Bel Paese organizza almeno una sfilata con bimbi in maschera, ci sono luoghi che possono essere definiti identitari, dove la festa diventa tradizione, cultura e affonda le sue radici in riti antichi, dove la maschera diventa modo per diventare altro, per esorcizzare il male, la sventura. I Greci nella loro festa dionisiaca, che coincide con il nostro Carnevale, si davano alla baldoria, alle danze, i Romani nei Saturnalia sovvertivano l’ordine sociale. E poi, partendo dal caos si passava all’ordine.

I più famosi in Puglia

In Puglia tre sono i Carnevali più imponenti quello di Putignano, che domenica ha preso il via con la sfilata alla quale hanno assistito 17mila persone, quello di Manfredonia e quello di Massafra. In ognuno di questi luoghi c’è una precisa identità, che è quella della maschera che racconta una storia. La radice prima, l’origine.

Putignano e i Saraceni

Il primo è antichissimo, forse il più antico d’Europa, risale al 1394. La storia vuole che mentre la costa pugliese era assediata dalle scorribande dei saraceni, si deciso di spostare le reliquie di Santo Stefano che era conservate a Monopoli, nell’entroterra, e Putignano sembrava il luogo perfetto. E il 26 dicembre del 1394 mentre le spoglie venivano traslate nella chiesa di Santa Maria La Greca, i contadini con carri festosi si unirono al corteo, ballando e cantando e improvvisando versi in dialetto, satirici. Poi i carretti (negli anni Cinquanta) sono divenuti carri e i pupazzi in paglia in cartapesta. Qui la maschera tradizionale è Farinella, simbolo della furbizia e della satira (quella contadina). È qui il Carnevale più antico e lungo d’ Europa. Quest’anno è partito due giorni fa, il 16 febbraio e si concluderà il 4 marzo, in programma ci sono concerti, laboratori di teatro.

Manfredonia, il rito

A Manfredonia un tempo la festa era legata a riti propiziatori, ben auguranti, poi ha iniziato ad avere una sua valenza più legata al desiderio di infrangere le regole. L’origine è antichissima e legata alla città di Siponto divenuta nel 189 a.C. colonia romana legato alle cosiddette “socie” piccole veglie tra persone che ballavano e cantavano, poi è divenuto il Carnevale dei Dauni, la prima edizione negli anni Cinquanta, con a capo la maschera tipica, Ze’ Peppe, un contadino burlone che tra balli e bevute alla fine moriva.

Massafra, fagioli e insalata

Nel tarantino la festa del Carnevale a Massafra ha inizio il giorno di Sant’Antonio, il 17 gennaio. La maschera tradizionale del Gibergallo, metà gallo e metà giberna, simboleggia la satira contro il potere. Un tempo i ricchi lanciavano dalle carrozze fagioli, mentre i poveri rispondevano con arance e insalata.

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