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Cucina italiana patrimonio Unesco, si attende verdetto da New Delhi: la Puglia vola a Roma con le sue eccellenze

Il conto alla rovescia è iniziato. Il prossimo 10 dicembre 2025 sarà una data storica per il Made in Italy: a Nuova Delhi, l’UNESCO voterà la candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Mentre in India si deciderà il destino della candidatura, a Roma andrà in scena la grande attesa con una serata istituzionale all’Auditorium Parco della Musica. E in prima fila, a rappresentare il meglio della tradizione e dell’innovazione gastronomica, ci sarà una nutrita delegazione pugliese.

Su invito del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e del ministro della Cultura Alessandro Giuli, parteciperanno all’evento due realtà imprenditoriali che sono diventate ambasciatrici della Puglia nel mondo: la Oropan S.p.a. di Altamura e la Tenuta Pinto di Mola di Bari.

I protagonisti: dal pane di Altamura al wedding d’autore

A guidare la spedizione saranno Lucia Forte, amministratore delegato di Oropan (leader nei prodotti da forno) e vicepresidente vicaria di Confindustria Bari BAT, e Domenico Pinto, fondatore della tenuta molese che ha rivoluzionato il settore wedding-agricolo, accompagnato dall’executive chef Giuseppe Pedone e dal responsabile agricolo Vito Pinto. Due realtà che non sono nuove ai grandi palcoscenici: Oropan era già presente a Roma lo scorso 28 novembre per il lancio della “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, mentre Tenuta Pinto si è distinta recentemente per la partecipazione ai G7 di Bari e Siracusa.

«Il riconoscimento Unesco rappresenta un traguardo che unisce territori, imprese e comunità», ha dichiarato Mario Aprile, presidente di Confindustria Bari BAT. «La Puglia sta dimostrando ancora una volta di essere protagonista per qualità delle produzioni e capacità di fare sistema. La presenza di realtà come Oropan e Tenuta Pinto a Roma testimonia la forza e la visione delle nostre imprese».

Non solo celebrazione, ma strategia. Lucia Forte (Oropan) ha sottolineato come l’evento sia uno stimolo a «proseguire con ancora più determinazione nel valorizzare il legame tra comunità, territorio e cultura del cibo». Uno sguardo rivolto al domani condiviso da Domenico Pinto, che ha già lanciato una proposta operativa per il dopo-voto: «Ho proposto a Confindustria un ciclo di incontri dedicati al riconoscimento Unesco da realizzare nel 2026. Sentiamo la responsabilità di condividere l’esperienza che vivremo a Roma con il nostro territorio per consolidare il brand Puglia».

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