Vertice convocato d’urgenza ieri dal governatore Michele Emiliano in Fiera del Levante con i sindacati, la task force regionale per il lavoro e l’assessora al ramo Serena Triggiani. Obiettivo: unire le forze e creare un fronte compatto per affrontare le crisi industriali in atto. Vere e proprie bombe sociali che mettono sulla graticola circa 30mila operai in diversi settori: dal siderurgico alla chimica, dall’aerospazio all’automotive. Da qui l’incontro convocato dal presidente Emiliano in vista del viaggio a Roma dal ministro Adolfo Urso con la convocazione fissata per il 5 marzo, dopo la lunga lettera inviata la scorsa settimana dal presidente regionale al ministro del Made in Italy.
L’emergenza
I sindacati hanno chiesto misure immediate per alleggerire il peso delle 48 vertenze aperte con ben 17 milioni di ore di cassa integrazione avviate che assegnano alla Puglia la maglia nera in Italia. Dopo il confronto Emiliano si è soffermato con i giornalisti per sottolineare le principali criticità. A partire dall’ex Ilva in procinto di essere ceduta a un nuovo investitore. Sul punto Emiliano è stato chiaro: «Abbiamo il timore che all’interno del processo di cessione della fabbrica a terzi non ci sia la sufficiente garanzia da un lato dei livelli occupazionali, e dall’altro della effettiva realizzazione dei forni Dri e del processo di decarbonizzazione. Come Regione Puglia siamo convinti che sia difficile per il governo assicurare l’adempimento di questi due punti fondamentali, ovvero lavoro e salute, cedendo l’asset tarantino a terzi senza mantenere una partecipazione pubblica rilevante nella compagine sociale dell’azienda». Netta anche la posizione su Eni Versalis. «Siamo perplessi», ha sottolineato Emiliano, discutendo dell’ipotesi, apparentemente giustificata sul piano economico, secondo cui c’è una perdita strutturale nella chimica di base italiana che produce un buco da 80-90 milioni di euro l’anno e che determina nei conti dell’azienda una perdita non giustificabile. «Premettendo che per ragioni strategiche sull’ex Ilva perdiamo molto di più che 80-90 milioni l’anno, ci chiediamo perché la chimica di base non dovrebbe essere strategica quanto l’acciaio. Su questo chiediamo che il ministro prenda una posizione». Emiliano ha chiesto poi interventi per restituire competitività al sistema della chimica.
L’aerospazio
Sullo stabilimento Lonardo di Grottaglie, invece, è intervenuto il direttore della task force regionale Leo Caroli. «Apprendiamo dalle dichiarazioni del governo e dell’azienda di una nuova joint-venture con gli arabi, ovvero non un nuovo progetto industriale, ma la svendita di quote pubbliche di un’azienda strategica nell’aeronautica civile agli arabi». Caroli si è espresso anche sull’automotive. «Siamo d’accordo con i sindacati – ha osservato il capo della task force occupazione – non basta chiedere lo slittamento dello switch-off fra motori a scoppio e motori elettrici imposto dall’Unione Europea, c’è bisogno da subito di partire con politiche nostre locali, italiane, per favorire una scelta tra elettrico-sì ed elettrico-no, con investimenti per la ricerca di innovazione e incentivi per la commercializzazione».