Solo ieri sono stati “prelevati” quasi 340 mila metri cubi di acqua, a fronte di un consumo che si attestava intorno ai 160 mila metri cubi. «Qualcuno non sta controllando e soprattutto molti amministratori non hanno contezza della emergenza idrica e continuano a usare l’acqua per innaffiare parchi e giardini», se poi si aggiungono lavatrici e docce, anche frequenti, viste le temperature di questi giorni, la situazione è allarmante. Andando avanti di questo passo c’è autonomia idrica per sei/sette mesi al massimo. «Stiamo mettendo a rischio le colture storiche come vigneti e oliveti» afferma angelo Miano, segretario Cia Capitanata.
I riferimenti
Riportando le lancette indietro nel tempo, l’anno scorso la crisi idrica era anche legata alle difficoltà economiche di Molise Acque – l’ente regionale responsabile della gestione delle risorse idriche nei 136 comuni molisani – che si era visto costretto a ridurre i consumi e a limitare parzialmente l’operatività di alcune centrali di sollevamento, per non incidere troppo sui costi energetici e aggravare la grave crisi finanziaria dell’ente. Il copione pare ripetersi, dopo le avvisaglie palesate nella lettera inviata alle prefettura di Foggia e Avellino, con l’invito «a porre massima attenzione all’utilizzo dell’acqua con il rischio di raggiungere i minimi storici registrati nel 2024».
La situazione
La crisi idrica attanaglia in modo particolare la Capitanata con un quadro idrico che dall’inizio dell’anno è praticamente a tinte nere. Nei quattro invadi della provincia di Foggia i segni negativi sui livelli idrici rappresentano tutta la drammaticità del momento. Nel 2024, ad esempio, nell’invaso di Occhito c’erano oltre 114 milioni di metri cubi d’acqua, attualmente se ne contano poco più di 69 milioni.
Più contenuta la differenza rispetto a un anno fa nella diga Capaciotti, dove ci sono circa 17 milioni di metri cubi d’acqua, mentre nello stesso periodo del 2024 erano 21. Resta negativo anche il confronto con i livelli del 2024 nell’invaso di Capaccio, dove un anno fa c’erano oltre 3,4 milioni di metri cubi di acqua e oggi poco più di 2,2 milioni. Come sempre in controtendenza il livello di San Pietro dove ci son o 6,7 milioni di metri cubi d’acqua, rispetto al poco più di 1 milione dell’anno scorso.