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Emergenza idrica, Cirielli: «Dall’Irpinia diamo acqua alla Puglia e noi a secco»

In Irpinia il paradosso è evidente: c’è tanta acqua esportata e poca a disposizione dei residenti. «È il territorio delle sorgenti con i rubinetti a secco», denuncia del candidato presidente di centrodestra alle regionali, Edmondo Cirielli. L’Irpinia, grazie a sorgenti come Cassano Irpino, Caposele e Montella, alimenta l’Acquedotto Pugliese, che porta acqua in Puglia. Ma, mentre, intere regioni beneficiano di enormi flussi idrici, nei piccoli comuni irpini l’acqua scarseggia, costringendo centinaia di famiglie a fare i conti con rubinetti asciutti.

Per Cirielli, la responsabilità è della Regione Campania, guidata da De Luca e Fico che, per oltre dieci anni, non avrebbe varato un piano strutturale per le criticità idriche. «Nonostante miliardi disponibili dai fondi Comunitari FSC e FESR, le risorse non sono state investite per infrastrutture efficienti», denuncia il deputato che, poi, punta anche il dito sulla convenzione sottoscritta con la Regione Puglia.

«Dove sono finite le decine di milioni di euro derivanti dal trasferimento dell’acqua?», chiede ai suoi avversari politici, aggiungendo «è una questione che alimenta il senso di ingiustizia tra le comunità locali. A Solofra, ad esempio, sono state necessarie le autobotti, scenario che ricorda regioni più aride dell’Africa». Poi, rivolgendosi a Fico lo accusa di dimenticare i cittadini irpini: «Molti non riescono ad approvvigionarsi quotidianamente di acqua potabile».

L’emergenza solleva interrogativi sul futuro della gestione delle risorse naturali, sull’efficienza della pianificazione regionale e sull’urgenza di interventi immediati per garantire il diritto fondamentale all’acqua.

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