Con un’incidenza del 7,2% sul totale nazionale, la Puglia è uno dei territori italiani maggiormente esposti al fenomeno delle frodi creditizie legate al digitale. La regione si colloca a metà della graduatoria, ma evidenzia un trend in crescita che riflette l’aumento delle operazioni finanziarie effettuate online da cittadini e imprese. Il dato, elaborato dalla «Federazione autonoma bancari italiani», sulla base dei report dell’«Osservatorio della Centrale rischi finanziari», conferma come la possibilità di raggiri digitali non riguardi più soltanto le aree tradizionalmente più dinamiche del Paese, ma stia interessando in modo sempre più trasversale l’intero territorio. A guidare la classifica delle regioni più colpite resta la Lombardia che, con il 15,1%, concentra la quota più elevata di frodi creditizie.
Seguono Sicilia (12,8%) e Campania (12,4%), territori caratterizzati da mercati finanziari ampi e digitalizzati. Le vittime sono prevalentemente uomini (64,3%), le donne si attestano al 35,7%. Il segmento più colpito è quello tra i 41 e 50 anni (22,7%), seguito dalle fasce 18-30 anni (21,6%) e 31- 40 anni (20,6%). Gli over 60 costituiscono il 16,3% del totale, mentre la fascia 51-60 si attesta al 17,9%. Nel complesso, la fotografia dell’età evidenzia una concentrazione delle frodi nelle generazioni adulte, maggiormente esposte nell’utilizzo quotidiano di strumenti digitali e nelle operazioni creditizie.
In questo contesto, la Puglia si distingue come area dove l’incremento dei pagamenti elettronici, dei prestiti online e degli acquisti rateali ha ampliato la superficie d’attacco per i criminali.
Nel territorio regionale le tecniche utilizzate sono sempre più sofisticate: dai furti di identità, all’apertura fraudolenta di finanziamenti tramite piattaforme digitali, fino alle più recenti forme di phishing evoluto. Le organizzazioni criminali sfruttano la rapidità delle transazioni online e la difficoltà, per le vittime, di riconoscere tempestivamente anomalie nei flussi di pagamento. Ne deriva un quadro complesso che richiede investimenti continui in sistemi di verifica, procedure antifrode e formazione degli utenti.
Lo scenario nazionale conferma la gravità del fenomeno: 559,4 milioni di euro sottratti nel triennio 2022-2024 e oltre 79 milioni solo nei primi sei mesi del 2024. Numeri che fotografano un’evoluzione criminale capace di adattarsi ai processi digitali, individuandone i punti deboli e sfruttando la crescente abitudine dei cittadini all’uso di strumenti finanziari online. La crescita delle frodi creditizie non è più, dunque, un’emergenza circoscritta, ma un rischio strutturale che riguarda anche la Puglia, dove il divario tra digitalizzazione e tutela degli utenti rischia di ampliarsi.










