Il Consorzio unico di bonifica Centro Sud Puglia «è inattivo, fermo e bloccato». Ad affermarlo il capogruppo de La Puglia domani, Paolo Pagliaro, e il suo omologo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale, Renato Perrini, nel corso di una conferenza stampa.
Tra le criticità evidenziate il tributo 630 pagato dagli agricoltori «senza avere in cambio alcun servizio», la carenza di personale che ammonta a 110 dipendenti a tempo indeterminato e 150 stagionali contro un fabbisogno di 278 unità a tempo pieno, i presunti conflitti di interesse del commissario straordinario Francesco Ferraro.
«Ogni attività è sospesa perché c’è una carenza di personale significativa», hanno evidenziato Pagliaro e Perrini.
Il primo ha evidenziato che «il drenaggio delle acque di irrigazione dei terreni è fermo», mentre in caso di forti piogge «si rischia molto, per questo occorre programmare le opere più volte sollecitate». Pagliaro ha spiegato che «siamo andati sul campo e abbiamo verificato che i canali sono ostruiti e sono in stato di abbandono, chiediamo quindi la sospensione immediata delle cartelle del tributo perché non possiamo far pagare ai cittadini per servizi mai erogati».
I consiglieri regionali di opposizione evidenziano anche l’esistenza di debiti per 160 milioni di euro, con un altro milione accumulato nel 2023 solo nel settore irriguo.
«Più volte – ha aggiunto Perrini – come gruppo siamo stati vicini a questi problemi e ogni volta abbiamo fatto la nostra parte per risolverli».
I consiglieri hanno dunque chiesto la «convocazione urgente congiunta delle Commissioni I (Bilancio) e IV (Agricoltura)» al fine di «valutare la regolarità di tali condotte e di un utile contraddittorio con i dirigenti» del Consorzio.