Sconcerto e perplessità ieri nel vertice di maggioranza tenuto in video conferenza dai capigruppo di Pd, Con, Azione e Per la Puglia. Nella riunione ha aleggiato l’eco dell’inchiesta della Procura di Lecce che ha determinato l’uscita di scena anticipata dell’assessore Alessandro Delli Noci. Un colpo per il centrosinistra ora letteralmente nei guai sul fronte della tenuta numerica. Al posto di Delli Noci, dimessosi anche dalla carica di consigliere regionale, subentrerà l’imprenditore salentino Antonio Raone, eletto in Con e passato nel frattempo in Forza Italia.
Lo scenario
In termini numerici la maggioranza scenderà a 26 scranni contro i 23 dell’opposizione, un margine a dir poco risicato considerando malpancisti (il consigliere Massimiliano Stellato in bilico insieme ad altri), e l’appoggio esterno ballerino dei Cinque Stelle.
«Con questi numeri tecnicamente la maggioranza non c’è più», ha ammesso nell’intervento di apertura il capogruppo Pd Paolo Campo. Un’autocertificazione che non lascia presagire nulla di buono di qui alla fine della legislatura con elezioni per ora fissate in autunno. Il Parlamentino pugliese, in pratica, è a un passo dalla paralisi con l’unica possibilità per la maggioranza di andare avanti approvando solo l’ordinaria amministrazione e portando in aula solo proposte di legge condivise con le minoranze.
Da qui la bozza di ordine del giorno della seduta di martedì prossimo nella quale la maggioranza proverà ad approvare la proposta di legge di riordino del terzo settore, a firma del consigliere delegato al welfare di Azione Ruggero Mennea e la legge in favore dei giovani a firma del consigliere delegato alle politiche giovanili Antonio Leoci. Altro punto in discussione la proposta di legge a firma del governatore Emiliano per la riduzione dei seggi da 50 a 40 per effetto del calo della popolazione sotto i 4 milioni di abitanti. Un provvedimento sul quale le minoranze hanno alzato le barricate con un dissenso crescente anche nelle fila del centrosinistra.
Da qui l’accordo di andare avanti la prossima settimana con l’ascolto dei pareri pro veritate di costituzionalisti chiamati a esprimersi sullo schema di legge. Dopo il professore di diritto amministrativo Enrico Follieri, sarà convocato il docente di diritto costituzionale dell’università di Lecce, il professor Pier Luigi Portaluri. Melina tattica, insomma, considerando che i tempi per il cambio dello Statuto in doppia lettura sono già scaduti e che in ogni caso il governatore Emiliano ha già annunciato di voler indire le elezioni con un decreto che prevede 40 consiglieri e non 50.
Il tutto mentre in Parlamento sta andando avanti la discussione sul decreto statale che sterilizza il taglio dei seggi in Puglia prevedendo una percentuale di tolleranza del 5%. Il testo non è stato ancora approvato dalla commissione del Senato, ma procede spedito.