La strada del Partito democratico verso il congresso non è ancora delineata. Deciso che non si sarebbe svolto prima delle elezioni amministrative, anche l’obiettivo di tenerlo prima dell’estate è tutt’altro che a portata di mano. Intanto ieri è stato fatto un passo avanti. Si è tenuta a San Nicandro Garganico, infatti, la prima assemblea territoriale sul “Pd che vogliamo”. «Sono tutti passaggi – afferma Francesco Boccia – che ci porteranno a definire proposte e idee sul Pd che abbiamo in mente che, in una società come quella attuale, sarà inevitabilmente fatta di sezioni e smartphone. A fine maggio, poi, tireremo le somme in un’assemblea regionale dei circoli pugliesi per decidere insieme le regole congressuali». Sul tavolo non ci sono problemi burocratici ma di sostanza: non c’è intesa sul rapporto con le liste civiche e, di conseguenza, sulla leadership regionale dell’on. Marco Lacarra. Il segretario uscente resta ad oggi l’unico candidato ufficialmente in campo. Non potrebbe essere diversamente, d’altronde, non essendoci ancora il regolamento. Mancano le regole del gioco e sarà così, dunque, almeno fino a maggio. Le stesse che avevano fatto saltare il congresso e portato prima al ricorso e poi al commissariamento. In queste settimane Francesco Boccia sta incontrando tutti cercando una sintesi. L’ipotesi che questo voto possa avere ripercussioni sulla definizione delle liste nel 2023, però, accresce il sospetto reciproco e continua a irrigidire le posizioni. Sullo sfondo, poi, rimane il rapporto ancora non “lineare” tra il Pd e le liste civiche che fanno parte della maggioranza in Consiglio regionale. L’ultima puntata ha riguardato le rinnovabili. La mozione approvata martedì all’unanimità ha visto l’assenza del voto di Alessandro Delli Noci, assessore allo sviluppo economico. Un segnale significativo, non solo perché è salentino, quindi particolarmente coinvolto sul tema degli impianti offshore (uno, tra i più contestati, potrebbe sorgere a largo di Otranto) ma anche perché esponente di punta del movimento “Con”. Stesso discorso vale per Sebastiano Leo, assessore al lavoro ed espressione di “Per la Puglia”, gruppo civico nato dalla scissione da “I popolari”. C’è chi dentro il Pd sottolinea come la mozione, che spinge la Regione al superamento dei veti per i nuovi insediamenti, sia stata approvata anche dai democratici salentini. Come a dire i nostri l’hanno fatto, i loro no. Sull’“allineamento” tra mondo civico e partitico del centrosinistra si gioca una partita che ha conseguenze dirette anche sul congresso del Pd. Con le elezioni amministrative alle porte che rappresenteranno un banco di prova significativo per l’asse sorretto da Pd, M5s e, appunto, il fronte civico.
Congresso del Pd, la strada è in salita
di Redazione








