San Nicola ha riportato i turisti russi in Puglia, arrivati in occasione delle celebrazioni del patrono di Bari. «La regione in media registra quasi 32mila arrivi e oltre 106mila presenze l’anno», spiega Coldiretti Puglia. Negli ultimi anni i dati hanno risentito del conflitto in Ucraina ma, per rendere omaggio a San Nicola, si sono registrati nuovi arrivi.
Secondo Coldiretti, che ha elaborato i dati del ministero del Turismo relativi alle tendenze di ricerca dal mondo per i viaggi in Italia tra il 15 gennaio e il 15 febbraio 2023, Bari è all’ottavo posto della top ten nazionale delle città più ricercate all’estero, mentre cresce l’interesse per i parchi e la natura, ma anche per i piccoli borghi pugliesi che rappresentano un patrimonio di tradizioni, cultura ed enogastronomia. In cima ai Paesi esteri più interessati al capoluogo pugliese spicca la Germania con il 16,4% delle ricerche, seguono il Regno Unito con il 14,1%, la Francia con il 12,8% e gli Stati Uniti con l’11,9%. Da segnalare anche il 9,7% dalla Spagna, il 4,1% dalla Polonia, il 3,2% dai Paesi Bassi, il 2,4% dall’Austria, il 2,2% dalla Svizzera e l’1,9% delle ricerche dal Canada.
«La Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale – è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con oltre 3,8 milioni di pernottamenti di turisti stranieri. Ma c’è anche il turismo delle radici che salva le bellezze e l’economia dei piccoli borghi, da dove è partita l’emigrazione, con la Puglia che si rivela una delle mete più gettonate per le campagne e gli agriturismi di straordinaria bellezza, ma anche per i borghi con il 33% tra i più belli d’Italia».
Il 92% delle produzioni tipiche nasce nei piccoli borghi con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio dell’enogastronomia sostenibile e a km zero conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. I piccoli comuni in Puglia sono 87, di cui 42 in provincia di Lecce, 38 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto e 2 in provincia di Bari, con l’80% delle Dop e Igp e della miriade di produzioni locali tradizionali che vengono coltivate, allevate e trasformate in aree sotto i 5mila abitanti.