Tutto da rifare. I giudici della Corte di Cassazione hanno annullato con rinvio la sentenza del processo di appello per l’omicidio di Donato Monopoli, il giovane di Cerignola morto a 26 anni, dopo sette mesi di agonia, trascorsi in ospedale a San Giovanni Rotondo, in seguito a un violento pestaggio avvenuto all’esterno di una discoteca di Foggia nell’autunno del 2018.
La decisione
Nel processo di secondo grado, celebrato davanti ai magistrati di Bari, i foggiani Francesco Stallone e Michele Verderosa, gli imputati erano stati condannati rispettivamente a 10 e 7 anni di reclusione. Condanna cestinata due giorni fa dalla Suprema Corte.
I giudici di piazza Cavour hanno deciso di ordinare un nuovo processo d’appello che andrà a rivedere le responsabilità degli imputati. Adesso bisognerà attendere il deposito delle motivazioni, entro 45 giorni, per capire quali siano state le ragioni per cui bisognerà ripetere tutto il processo.
La reazione
«Hanno ucciso Donato per la seconda volta. Non so se ancora credere alla giustizia», è stato il commento di Giuseppe Monopoli, padre di Donato, dopo la lettura del dispositivo della sentenza. Ha aggiunto il genitore «sono sette anni che combattiamo, non abbiamo più parole. Non ci aspettavamo una cosa simile. Siamo distrutti. Il nostro strazio deve continuare. Non riesco più a guardare in faccia i miei figli e mia moglie. C’è solo tanto dolore, tristezza e delusione nei confronti di chi ci avrebbe dovuto tutelare e non lo ha fatto».
Il fatto
Secondo quanto ricostruito negli atti processuali, il 6 ottobre del 2018 Stallone e Verderosa picchiarono brutalmente, per futili motivi, il 26enne cerignolano davanti all’ingresso di un locale da ballo alla periferia del capoluogo daunio dove avevano trascorso la serata. Monopoli in seguito alle percosse ricevute perse conoscenza e fu subito trasportato in ospedale a Casa Sollievo della Sofferenza. Dopo sette mesi trascorsi nel reparto di terapia intensiva, il ragazzo morì senza aver ripreso mai conoscenza.
Il precedente
In seguito al dibattimento di primo grado davanti alla Corte di Assise di Foggia, i due imputati furono condannati a giugno del 2022 rispettivamente a 15 anni e sei mesi e a 11 anni e quattro mesi di reclusione, per omicidio volontario. Nel seguente processo di appello a Bari le condanne furono ridotte a dieci e sette anni e soprattutto fu derubricato il capo di imputazione in omicidio preterintenzionale.
Adesso la doccia fredda per i familiari del ragazzo che dovranno così continuare a chiedere “giustizia per Donato”.