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Centrodestra in Puglia, l’eredità del civismo fittiano: Magistà nuovo aggregatore?

Il civismo di centrodestra in Puglia nasce e cresce solo con Raffaele Fitto. Nelle ultime quattro tornate elettorali l’attuale vicepresidente esecutivo della Commissione europea ha sempre promosso liste di ispirazione civica, appunto: dalla Puglia prima di tutto (Ppt) del 2005 e 2010, a cui si sono aggiunte “I Pugliesi” e “I pugliesi per Rocco Palese”…

Il civismo di centrodestra in Puglia nasce e cresce solo con Raffaele Fitto. Nelle ultime quattro tornate elettorali l’attuale vicepresidente esecutivo della Commissione europea ha sempre promosso liste di ispirazione civica, appunto: dalla Puglia prima di tutto (Ppt) del 2005 e 2010, a cui si sono aggiunte “I Pugliesi” e “I pugliesi per Rocco Palese” nel 2010 (il candidato presidente in quella tornata), passando a “Oltre con Fitto” del 2015, fino a “La Puglia domani” del 2020.

Le scelte

L’alfiere del moderatismo pugliese con queste formazioni ha consentito al centrodestra, pur essendo sempre uscito sconfitto nel confronto con il centrosinistra, di aggregare alla coalizione personalità della società che non si riconoscevano nei partiti tradizionali. In tutte le occasioni, le liste cosiddette “fittiane” hanno eletto tra i quattro e i sei consiglieri regionali (Ignazio Zullo, Giammarco Surico, Davide Bellomo, Salvatore Greco, Andrea Caroppo, Francesco Ventola, Saverio Congedo, Renato Perrini, Saverio Tammacco, Paolo Pagliaro, Paolo Dell’Erba), molti dei quali poi, entrati nei partiti tradizionali, hanno avuto brillanti carriere: basti pensare agli attuali parlamentari italiani ed europei come Bellomo, Perrini, Zullo e Ventola o a consiglieri regionali uscenti quali Dell’Erba e Pagliaro.

La prospettiva

Oggi Fitto non c’è, assorbito dal ruolo istituzionale a Bruxelles che gli impedisce di “immischiarsi” nelle spicciole questioni elettorali locali e con ogni probabilità non sarà l’autore di nuove formazioni, essendo “i suoi” già collocati in Fratelli d’Italia. Di conseguenza, manca nella coalizione un deus ex machina che sappia aggregare soprattutto pescando nel vario mondo moderato imprenditori, professionisti, funzionari pubblici, esponenti riconosciuti dai cittadini.

Personalità che possano aumentare il consenso al candidato presidente e a tutto il centrodestra, sulla scorta dello stesso campione del civismo sudorientale, l’attuale governatore Michele Emiliano, promotore di molte liste civiche, che è riuscito ad allestire le diverse formazioni durante le campagne elettorali grazie alla capacità di relazioni che gli ha consentito di raccogliere molti candidati in virtù del rapporto con la sua persona.

Un ruolo che, a oggi, nel centrodestra potrebbe ricoprire proprio Vincenzo Magistà, il giornalista che ha messo a disposizione la sua candidatura a presidente.

Infatti, i rilievi mossi da alcuni esponenti ed elettori di centrodestra di non essere proprio organico ai partiti di quell’area rappresenta quel “valore aggiunto” che, grazie alle relazioni costruite nella sua lunga carriera di direttore del TgNorba, potrebbe aprire le porte del centrodestra ad altre personalità civiche, così come sarebbe il traghettatore di delusi dall’altra parte che non sarebbero disposti, però, a correre sotto le insegne di Fdi, Forza Italia e Lega, in modo da poter competere con quel centrosinistra che, intorno al candidato in pectore, Antonio Decaro, sta già allestendo più di una lista civica. A meno che dal cilindro del centrodestra non esca qualcuno più “civico”.

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