Il mestiere di sindaco non è dei più facili in questo momento di crisi economica, tra pandemia e conflitti, e lo sa bene Gianluca Vurchio di Cellamare. Negli ultimi due mesi ha subito minacce, pressioni e addirittura alcuni pedinamenti che lo hanno costretto a rivolgersi alle autorità. Gli episodi si sono verificati negli ultimi due mesi e principalmente negli orari serali. Ecco perché la decisione presa dal comitato sulla Sicurezza Pubblica, composto dalla prefetta, dal questore e dai comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, che ha deciso la cosiddetta “tutela dinamica” per il sindaco Vurchio (nella foto). Non si tratta di una vera e propria scorta ma di una modalità di accompagnamento nei momenti più delicati. Il sindaco, che è anche operatore del 118, aveva riscontrato la concentrazione di questi accadimenti, da parte di persone che non conosce, proprio nel tragitto verso il lavoro e nelle ore serali. Una notte, in particolare, grande paura per un inseguimento ad opera di una autovettura risultata rubata dopo la verifica del numero di targa.
Il sindaco ha dichiarato di non conoscere queste persone e di non sapere quali ragioni possano esserci alla base di queste persecuzioni. «Sono preoccupato per quello che sta accadendo ma allo stesso tempo più convinto che mai nel proseguire nel solco dell’attività amministrativa che ho sempre impostato nei limiti della legalità e forse è proprio questo che ha dato fastidio a qualcuno». Poi un passaggio sul momento difficile e sul ruolo dei sindaci. «Di questi tempi gli animi sono già esasperati per una serie di ragioni, dalle difficoltà economiche agli affetti di due anni di restrizioni. Il sindaco è il primo interlocutore per i suoi cittadini quando le cose non vanno, è normale e giusto che sia così. Soprattutto in una comunità piccolina, poi, tutti sanno “dove trovare” il sindaco per andare a parlarci ed esporre i propri problemi. Continuerò a farlo, a dialogare con i miei concittadini ma non posso nascondere che questa sovraesposizione per via del ruolo comporta anche dei rischi».
Solidarietà è stata espressa da più parti, innanzitutto dagli altri sindaci ed esponenti politici ma anche dal coordinamento nazionale di Anci Giovani, di cui Vurchio è vicepresidente. Nei giorni scorsi è arrivata anche la solidarietà dei giovani democratici della Puglia in una nota. «É inconcepibile e mortificante – scrivono – vedere che chi si spende quotidianamente per la propria comunità e per lo sviluppo del proprio territorio, sia in ambito politico che lavorativo, venga puntualmente preso di mira dalla malavita. A Gianluca diciamo di non lasciarsi spaventare e di continuare sul percorso tracciato sino ad oggi, perché in questa battaglia di civiltà e legalità non è solo, ma tutta la comunità pugliese è dalla sua parte».