Carrello tricolore, non c’è il bollino sui prodotti alimentari: in Puglia la misura è lenta

Lo sconto del 10 per cento sui prodotti di prima necessità c’è, come confermano anche i direttori dei punti vendita. Ma del carrello tricolore, il bollino che dovrebbe contrassegnare i prodotti a prezzo calmierato, non c’è, ancora, nemmeno l’ombra. In tutta la Puglia, l’iniziativa messa in campo da Palazzo Chigi per arginare l’inflazione stenta a decollare.

Ieri, la misura prevista dal patto anti-inflazione siglato tra il Governo di Giorgia Meloni e 32 associazioni della produzione e della distribuzione ha preso il via, ma molto lentamente. Ad aver rallentano l’individuazione dei prodotti a prezzo calmierato e l’apposizione del contrassegno è stato il breve tempo a disposizione dei titolari e dei dipendenti dei punti vendita, come confermano in un noto centro commerciale in provincia di Taranto. «Abbiamo avuto poco tempo a disposizione – dichiara una commessa – ma puntiamo ad incollare il contrassegno nel giro di due, tre giorni».

Stessa situazione a Bari. Il capoluogo pugliese è al top, in tutta Italia, per numero di esercizi aderenti alla misura governativa. Francesco, uno dei tre soci di un noto punto vendita di viale Unità d’Italia, conferma l’adesione all’accordo. «Noi da oggi abbiamo aderito a questa iniziativa, perché bisogna ammettere che c’è stato un incremento del prezzo di vendita». Anche nel suo negozio, però, manca il bollino tricolore che dovrebbe indicare i prodotti calmierati. «Abbiamo usato il marchio bassi e fissi – prosegue Francesco – e abbiamo registrato un primo incremento delle vendite di questi prodotti, in particolare di pasta, prima colazione e passata».

Lo stesso fenomeno si registra nelle altre province pugliesi, da Foggia a Lecce. Ma la Puglia non è un caso isolato. La misura è partita con estrema lentezza anche nelle altre città italiane, dal Nord al Sud. A Milano, per esempio, i dipendenti di un supermercato hanno ammesso la partenza a rilento del progetto, attribuendola al ritardo nell’arrivo di alcuni prodotti che sarebbero dovuti essere venduti a prezzo calmierato. Stessa cosa a Roma. Nella capitale, molti punti vendita attendono ancora l’arrivo della cartellonistica idonea alle linee guida da parte delle sedi centrali. Anche qui titolari e dipendenti confermano che la misura potrà concretizzarsi nel giro di pochi giorni.

Ma cosa prevede il trimestre anti-inflazione?
La misura, frutto dell’intesa tra il Governo e le associazioni di produzione e distribuzione, punta ad abbassare del 10 per cento il costo dei beni di prima necessità, dagli alimenti fino ai prodotti per la cura della persona e i pannolini. Il patto sarà in vigore fino al 31 dicembre prossimo, da cui il nome di Trimeste anti-inflazione. La premier Giorgia Meloni ha però rassicurato tutti sulla possibilità di prorogare l’iniziativa, qualora dovesse riscuotere buoni risultati anche per gli esercenti.

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