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Caro trasporti per Pasqua: «Molti rinunceranno a tornare a casa durante feste e ponti»

I costi esorbitanti di treni e aerei in previsione delle feste pasquali e dei numerosi ponti che arriveranno da qui all’estate, continuano a infiammare il dibattito in Puglia. «Da mesi denuncio, in ogni sede possibile, l’assurdità dei costi dei voli e dei collegamenti ferroviari da e per il Salento. E nei giorni scorsi, puntuale come…

I costi esorbitanti di treni e aerei in previsione delle feste pasquali e dei numerosi ponti che arriveranno da qui all’estate, continuano a infiammare il dibattito in Puglia. «Da mesi denuncio, in ogni sede possibile, l’assurdità dei costi dei voli e dei collegamenti ferroviari da e per il Salento. E nei giorni scorsi, puntuale come un ritardo delle Frecce, è arrivata l’ennesima conferma». A intervenire nel dibattito anche l’ex senatore Dario Stefàno che da mesi denuncia i rincari specialmente sulle tratte che portano in Salento. Come emerso da diverse ricerche, a Pasqua volare da Milano a Brindisi costa più che volare a New York, mentre un biglietto del treno Genova–Lecce raggiunge i 340 euro.

«Trecentoquaranta euro per un treno all’interno dello stesso Paese. E non stiamo parlando di tratte ad Alta Velocità, ma spesso di convogli vecchi, lenti e in ritardo. Si sta ormai avvicinando il giorno della partenza per molti italiani che vorrebbero tornare a casa per le feste pasquali: ma chi parte da Milano – aggiunge Stefàno – già schiacciato dal peso di un carovita fatto di affitti e bollette insostenibili spesso è costretto a rinunciare al ritorno in famiglia. Per un diritto negato. Non si può continuare a ignorare che prenotare un viaggio con mesi di anticipo non è sempre possibile, specie quando si lavora con contratti precari, turni incerti e impegni che possono cambiare da una settimana all’altra».

I fuorisede

Un problema che riguarderà moltissimi lavoratori e studenti fuori sede anche in merito al loro diritto di votare in occasione del referendum indetto i prossimi 8 e 9 giugno. Come già accaduto in passato, in tanti rinunceranno a tornare a casa per votare a causa dei costi insostenibili dei mezzi di trasporto. Intanto, il capoluogo pugliese si sta organizzando per venire incontro agli elettori.

Il decreto legge 19 marzo 2025, n. 27, ha introdotto la possibilità di voto per i cittadini che, per motivi di studio, lavoro o cure mediche, sono temporaneamente domiciliati in un Comune di una Provincia diversa da quella del Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti. Secondo il decreto, quindi, possono votare nel Comune di domicilio (Bari) gli elettori che: sono iscritti nelle liste elettorali di un Comune di un’altra Provincia rispetto a quella del domicilio; sono temporaneamente domiciliati per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento delle consultazioni referendarie.

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