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Caro-Natale: voli, treni e gasolio alle stelle prosciugano le tasche dei fuori sede pugliesi

Il caro-Natale torna a mordere trasformando il viaggio verso casa in un lusso sempre meno accessibile: volare durante le festività può costare fino a nove volte di più rispetto al resto dell’anno. Non va meglio per chi decide di viaggiare in treno. A denunciarlo sono Codacons e Assoutenti, che lanciano l’allarme sul nuovo boom del caro-trasporti in vista delle festività. Un problema che colpisce tutta Italia, ma che pesa in modo particolare sui pugliesi che si spostano per raggiungere le famiglie o per rientrare nella regione durante le vacanze.

Le tariffe

Facendo una panoramica dei costi dei trasporti verso numerose destinazioni in Italia, secondo Codacons, confrontando le tariffe dei voli nazionali del 23 dicembre con quelle del 13 gennaio, i rincari raggiungono percentuali impressionanti: +900% sulla Milano–Palermo (da 17 a 170 euro), +790% sulla Milano–Catania (da 20 a 178 euro), +758% sulla Roma–Catania e +616% sulla Roma–Palermo. Numeri che confermano una dinamica ormai ricorrente: a parità di servizio, sotto le festività le compagnie aeree fanno impennare i prezzi in modo del tutto ingiustificato, secondo il Codacons che ha presentato una nuova segnalazione all’Antitrust, al Ministero dei Trasporti e all’Enac.

Tariffe da e per la Puglia

A livello locale, facendo una ricerca on line a campione nel pomeriggio del 30 novembre in base ai collegamenti più convenienti, un volo Bari-Milano Ryanair, partenza 23 e ritorno 28 dicembre, con tariffa «regular» (che prevede il bagaglio a mano), costava 177,88 euro. Di contro, il Milano Bari, stesse giornate, tariffa regular e orari scelti in base a quelli disponibili costava: 304,88 euro. Per intenderci: se da Sud si viaggia verso il Nord il prezzo del biglietto di andata e ritorno era sensibilmente più basso registrando una differenza di ben 127 euro.

Non va meglio per chi ha deciso di rientrare in Puglia in treno. I dati di Assoutenti sulle tariffe a/r tra il 24 dicembre e il 6 gennaio mostrano come i collegamenti lungo la dorsale adriatica verso il Sud siano tra i più onerosi nel periodo festivo. Per raggiungere il Tacco d’Italia servono almeno 183 euro da Torino a Lecce e 153 euro da Milano a Lecce su convogli ad alta velocità. Importi che diventano proibitivi per una famiglia che si sposta per le vacanze natalizie. Ma già ieri le tariffe erano aumentate: da 153 euro del Milano-Lecce monitorato da Assoutenti, si è arrivati a 220 euro con partenza da Milano (Porta Garibaldi) alle 10.30 con il Freccia Rossa 9805 e arrivo nel pomeriggio alle 18,50. Potendo ritardare la partenza, con il Freccia Rossa 8809 delle 12.35 da Milano centrale, con arrivo a Lecce alle 20.52, il prezzo scendeva a 157 euro solo andata.

Il viaggio in auto

Per chi spera di risparmiare viaggiando in auto, le notizie non sono migliori. I carburanti sono tornati a correre: il gasolio è salito del +6,4% in un mese, la benzina del +3,1%. Un pieno oggi costa in media oltre 5 euro in più rispetto a novembre. Percentuali che rappresentano un ulteriore peso per chi dalla Puglia si muove verso altre regioni o rientra per Natale.

«Non c’è pace per gli italiani che si sposteranno durante il Natale e per i cittadini che tornano a casa in occasione delle festività – denuncia il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso – Le tariffe di treni e aerei impazziscono salendo alle stelle per effetto degli algoritmi che legano i prezzi alla domanda, svuotando le tasche degli italiani e rendendo le feste più amare per tutti. Un fenomeno che rappresenta una forma di odiosa speculazione sulla pelle dei consumatori, e che nonostante le indagini dell’Antitrust e i proclami della politica non ha ancora trovato una soluzione».

In attesa che indagini e interventi politici portino a una regolazione più efficace, per molti l’unica scelta resta quella di anticipare le prenotazioni o cambiare mezzo di trasporto, adattandosi a orari scomodi pur di risparmiare.

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