Cuore, fegato e reni sono stati prelevati da Michele Molendino, il capo cantiere di 59 anni morto dopo le ferite riportate in un incidente avvenuto giovedì scorso nel cantiere del palazzetto dello sport di Santeramo in Colle (Bari).
La vittima, originaria di Gravina in Puglia, era al lavoro quando un tubo movimentato da una gru lo ha colpito. Soccorso e trasportato all’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, il 59enne era apparso subito in condizioni molto gravi.
Dopo aver accertato la morte cerebrale e rispettato il protocollo che ne consente il prelievo, i medici hanno proceduto all’espianto. A comunicarlo è la direzione dell’ospedale in una nota in cui “esprime il più profondo cordoglio” e rivolge “in questo momento di dolore, un pensiero di forte vicinanza alla famiglia“.
La donazione è un “gesto di straordinaria generosità compiuto dal signor Michele, il quale, con il suo consenso alla donazione degli organi, ha offerto una nuova speranza di vita a quattro persone“. “Il suo altruismo – prosegue la nota – continuerà a vivere attraverso coloro che hanno ricevuto questa preziosa opportunità“.