Un solo medico al pronto soccorso di Cerignola per coprire l’intero turno pomeridiano. Un’unica unità che potrebbe avere la possibilità di imbattersi in più casi, anche di rilevanza critica, e trovarsi di conseguenza in difficoltà. È quanto accade in questi giorni caratterizzati dalle feste natalizie e di fine anno all’interno dell’ospedale Tatarella.
Per i pazienti un solo sanitario ha dovuto far fronte a tutte le urgenze che si sono presentate e che si potrebbero presentare nei prossimi giorni.
Una carenza, ormai strutturale, che le direzioni, sia quella sanitaria del nosocomio che quella dell’Asl di Foggia, non sono riuscite a colmare, non trovando altri medici disposti a coprire il turno nella fascia oraria tra le 14 e le 20, quando si sono presentati oltre 20 casi giunti nel reparto per il triage e per le prime cure.
La pianta organica
Secondo la pianta organica dovrebbero esserci dodici medici spalmati su quattro turni nell’arco delle ventiquattro ore: nei fatti ce ne sono solo per turno e cioè quattro in totale più due richiamati in servizio dopo aver raggiunto il pensionamento.
Di conseguenza, c’è in pronto soccorso un solo medico ad affrontare turni e casi anche delicati e talvolta salva-vita, in un reparto che mediamente accoglie 120 pazienti al giorno, quindi circa una trentina per ogni fascia oraria di turno.
Il contesto
Una situazione, quella della carenza di personale, in particolare medici, che non è differente in altri reparti, nonostante il nosocomio del Basso Tavoliere serva una popolazione che raggiunge e supera i 100mila abitanti, tra Cerignola e i Cinque Reali Siti, a cui aggiungere quanti si presentano venendo da Trinitapoli o da altri città.
La sicurezza
Tra le cause di questa carenza c’è anche il problema sicurezza. Basti pensare che soltanto poche settimane fa alcuni sanitari in organico alla struttura hanno protestato per denunciare i continui furti delle proprie autovetture nel parcheggio adiacente la struttura riservato ai dipendenti, ad alcuni anche più volte in pochi mesi.
Così come è forte la preoccupazione, soprattutto nei reparti come il pronto soccorso che hanno l’accesso diretto del pubblico, per i ripetuti casi di violenza da parte di parenti e amici dei pazienti contro il personale sanitario, facilitati dall’assenza di un presidio di polizia, nonostante le tantissime richieste giunte sia alla direzione sanitaria che alle istituzioni.
Denunce che lamentano come sia insufficiente la presenza di un solo vigilante, di un istituto privato, per garantire il rispetto della legge, in particolare nelle ore notturne, assicurata dalla direzione della Asl al fine proprio di contenere e dissuadere i malintenzionati.
Il futuro
In tanti, quindi, guardano con speranza, al recente annuncio del presidente della regione, Michele Emiliano, e dall’assessore alla salute, Raffaele Piemontese, che ieri l’altro hanno dichiarato di provvedere a breve all’assunzione di 2.500 nuove unità nella sanità pugliese.
Tra questi, auspicano a Cerignola, probabilmente qualcuno potrà essere inserito nell’organico di un ospedale di fondamentale importanza per l’assistenza sanitaria in Capitanata proprio come il Tatarella.