Sono 25 i Comuni italiani che hanno risposto all’avviso del Ministero della Cultura, manifestando ufficialmente il proprio interesse a candidarsi per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2028. Un primo passo che, come commenta il MiC, «conferma la vitalità dei territori e la volontà diffusa di investire nella cultura come motore di sviluppo, coesione sociale e rigenerazione urbana».
Le candidature provengono da tutto il territorio nazionale, rappresentando un ampio spettro di realtà: dalle città d’arte alle aree interne, dai borghi alle aggregazioni di Comuni. Questo avvio segna ufficialmente il percorso verso la designazione della Capitale Italiana della Cultura 2028.
La corsa pugliese e lucana
Anche il Sud Italia è ben rappresentato in questa prima fase, con particolare attenzione a Puglia e Basilicata. Dalla Puglia sono tre i Comuni che hanno presentato la loro manifestazione di interesse: Galatina (Lecce), Gravina in Puglia (Bari) e Vieste (Foggia). Questi territori mettono in campo la ricchezza del loro patrimonio storico, artistico e naturale, puntando sulla cultura come leva di sviluppo.
Dalla Basilicata, forte dell’esperienza di Matera 2019 (Capitale Europea della Cultura), si candida Melfi (Potenza). La città federiciana cercherà di replicare il successo materano, valorizzando le proprie peculiarità storiche e paesaggistiche.
Prossimi passi e obiettivi del titolo
I Comuni che hanno presentato la manifestazione di interesse avranno tempo fino al 25 settembre 2025 per formalizzare la propria candidatura, predisponendo un dossier dettagliato. Questo dovrà includere il progetto culturale, le strategie di sviluppo territoriale, i soggetti coinvolti, il piano di sostenibilità economica e gli obiettivi attesi.
Il titolo di “Capitale italiana della Cultura” mira a valorizzare il patrimonio culturale e creativo delle città italiane, promuovendo politiche pubbliche innovative basate sulla cultura come motore di crescita, inclusione e attrattività. Negli anni, diverse città hanno beneficiato di questa opportunità, innescando processi di trasformazione e sviluppo. Dopo Matera (2019), Parma (2020-21), Procida (2022), Bergamo e Brescia (2023), Pesaro (2024) e Agrigento (2025), il titolo per il 2026 è stato assegnato a L’Aquila e per il 2027 a Pordenone.
Una Giuria di esperti, nominata con decreto ministeriale, selezionerà la città vincitrice, che sarà proclamata entro marzo 2026.
L’elenco completo dei 25 Comuni candidati:
- Anagni (Frosinone) – Lazio
- Ancona – Marche
- Bacoli (Napoli) – Campania
- Benevento – Campania
- Catania – Sicilia
- Colle di Val d’Elsa (Siena) – Toscana
- Fiesole (Firenze) – Toscana
- Forlì – Emilia-Romagna
- Galatina (Lecce) – Puglia
- Gioia Tauro (Reggio Calabria) – Calabria
- Gravina in Puglia (Bari) – Puglia
- Massa – Toscana
- Melfi (Potenza) – Basilicata
- Mirabella Eclano (Avellino) – Campania
- Moncalieri (Torino) – Piemonte
- Pieve di Soligo (Treviso) – Veneto
- Pomezia (Roma) – Lazio
- Rozzano (Milano) – Lombardia
- Sala Consilina (Salerno) – Campania
- Sarzana (La Spezia) – Liguria
- Sessa Aurunca (Caserta) – Campania
- Tarquinia (Viterbo) – Lazio
- Unione dei comuni “Città Caudina” – Campania
- Valeggio sul Mincio (Verona) – Veneto
- Vieste (Foggia) – Puglia