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Bronchiolite, in Puglia solo 5 bimbi ricoverati: «L’anticorpo monoclonale funziona»

Tra ottobre e gennaio, in Puglia, solo cinque bambini (due al pediatrico Giovanni XXIII di Bari e tre al Policlinico Riuniti di Foggia) sono stati ricoverati per bronchiolite da virus respiratorio sinciziale. In quattro casi, i piccoli si sono ammalati a causa del rifiuto alla somministrazione dell’anticorpo monoclonale espresso dai genitori, mentre uno era per età al di fuori dell’offerta d’immunizzazione.

Nello stesso periodo degli anni precedenti, tra ottobre 2023 e gennaio 2024, furono 53 i bambini con diagnosi di bronchiolite da Vrs ricoverati nei due ospedali, di cui due in rianimazione.

A rendere noti i dati sono gli assessori regionali al Bilancio e alla Sanità, Fabiano Amati e Raffaele Piemontese, che parlano di un risultato «rilevantissimo, poiché accredita la battaglia compiuta, prima dal Consiglio regionale con legge e poi dalla Giunta regionale con diversi atti amministrativi, per rendere disponibili gli anticorpi monoclonali, combattendo anche con pezzi di burocrazia abbastanza lenti nel recepire le novità assistenziali».

Per gli assessori regionali «la più ampia diffusione della somministrazione dell’anticorpo monoclonale potrà aiutarci nel debellare il virus, così da non aver bisogno di ricorrere in futuro a procedure d’immunizzazione» e per questo motivo «vanno responsabilizzati tutti i genitori a non rifiutare la somministrazione, il cui valore è sia individuale, a tutela della salute del proprio bambino, che collettivo, cioè a tutela di tutti».

A dimostrazione dell’efficacia dei vaccini, Amati e Piemontese riferiscono che «nelle scorse settimane, presso il Giovanni XXIII, sono stati ricoverati in rianimazione due bambini con meningite meningococcica, ancora in via di guarigione. Anche questi due casi sono stati conseguenza del rifiuto alla vaccinazione».

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