Si parla tanto in queste ore del nuovo regolamento dei dehors, ma c’è un altro aspetto legato all’occupazione del suolo pubblico che è destinato a far discutere. Se n’è parlato in commissione comunale Bilancio, con il capogruppo del M5S, Gianluca Serra, che ha affilato le armi in vista dei prossimi passaggi in Consiglio comunale. Con l’introduzione dal 2021 del Canone unico patrimoniale, infatti, l’aumento delle tariffe dell’occupazione del suolo pubblico – fino ad ora disinnescato dalle previsioni normative statali legate al Covid – si materializzerà. Si è già concretizzato nel 2021, invece, l’aumento legato – ad esempio – alle pubbliche affissioni. «L’aumento delle tariffe del canone unico – dichiara Serra – è una scelta politica: per i Comuni che non sono in dissesto, infatti, non sussiste l’obbligo di mettere al massimo la tassazione, e ciò è confermato dalle scelte che si accinge a compiere l’amministrazione». L’ente comunale, infatti, a fronte del forte incremento rispetto al passato previsto per l’occupazione del suolo pubblico, sta immaginando una decurtazione del 50% per chi richiede la concessione annuale e del 30% per chi fa richiesta di concessione semestrale. Per chi paga la tassa mensilmente, invece, al momento non sono previste agevolazioni (la tariffa è di 50 euro a metro quadro).
«Per quanto riguarda il 2021 – aggiunge Serra -, se grazie alla moratoria prevista dal governo non si sono avute conseguenze sul pagamento per i dehors, il canone unico ha invece triplicato, ad esempio, la tariffa per i passi carrabili. Il Comune di Brindisi si è avvalso della facoltà di variare le tariffe e ha deciso di aumentarle. Non si nascondessero dietro il governo, che peraltro aveva previsto l’invarianza in aumento del gettito. Ognuno si assuma le proprie responsabilità. Non mi risulta, tra l’altro, che tali aumenti fossero stati inseriti nel Piano di riequilibrio, che ne prevedeva altri, quali quelli dei bollini delle caldaie, delle tasse cimiteriali».
Altro tema affrontato in commissione è stato quello riguardante la Tari, con l’assessore Francesco Saponaro che ha ammesso l’aumento dei costi: «Il Piano economico finanziario per il servizio di gestione dei rifiuti, in effetti, è più alto. Confidiamo, però, di poter utilizzare l’avanzo del “fondone” statale che finanziava le detrazioni della Tari, così da evitare per quest’anno l’aumento della tassa». Sul punto, Serra ha osservato: «Manca l’onestà intellettuale, bisogna dire che per fortuna si sono potuti utilizzare i fondi legati al Covid, che stanno consentendo di non aumentare la Tari. Ma resta l’incapacità di contenere i costi del servizio. Non siamo stati virtuosi».
Per quanto concerne l’andamento dei conti del Comune, infine, si confermano i passi in avanti, con l’assessore che ha sottolineato come l’ente sia 8 milioni in avanti rispetto alla tabella di marcia imposta dal Piano di riequilibrio e ha preannunciato che si sta provvedendo ad abbattere il Fondo contenzioso, che scenderà da 38 a 35 milioni, così liberando nuove risorse.