Il commercio elettronico corre anche in Puglia, ma non abbastanza da scardinare il ruolo dei negozi di prossimità, che continuano a rappresentare il cuore pulsante delle economie urbane e dei piccoli centri. A dirlo sono i dati dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui l’e-commerce in Italia cresce a un ritmo più che doppio rispetto al commercio tradizionale, pur restando minoritario: quasi il 90% delle vendite al dettaglio di prodotti avviene ancora nei punti vendita fisici.
Nel 2024 la penetrazione dell’online sul totale delle vendite si è attestata al 13%, con acquisti B2C (Business to Consumer, cioè in punti di vendita diretta) che hanno raggiunto i 58,8 miliardi di euro. Una crescita imponente se confrontata con il 2019, quando le vendite online sono aumentate del 72,4%, mentre i negozi di vicinato hanno registrato un più contenuto +2,9%. Numeri che raccontano un cambiamento strutturale, ma non una rivoluzione definitiva.
La Puglia indietro
In Puglia, come nel resto del Mezzogiorno, il commercio fisico resta un presidio fondamentale, soprattutto nei centri storici e nei quartieri, dove il negozio non è solo luogo di acquisto ma spazio di relazione. La regione si colloca infatti lontano dalle aree del Centro-Nord dove quasi un residente su due acquista online: nel tacco d’Italia, solo il 36% dei residenti ha effettuato almeno un acquisto online negli ultimi 12 mesi. Un dato che riflette un uso dell’e-commerce ancora inferiore alla media nazionale e ben distante da quella europea, che supera il 70%.
