La spiaggia di Lama Monachile, a Polignano a Mare, è l’unica risultata inquinata nel monitoraggio effettuato da Goletta Verde di Legambiente in 29 punti del mare pugliese, 25 lungo la costa ionica e adriatica. Quattro, complessivamente, le situazioni critiche di scarico e foci di fiume.
Oltre a Lama Monachile, però, gli altri 28 punti analizzati dal 16 e del 23 giugno scorsi sono risultati entro i limiti di legge.
I dati sono stati presentati oggi a Bari alla presenza, tra gli altri, di Laura Brambilla, portavoce di Goletta Verde, Daniela Salzedo, presidente di Legambiente Puglia, e Vito Bruno, direttore di Arpa Puglia.
Entrando nel dettaglio, sono stati monitorati quattro punti in provincia di Bari, tutti a mare. Tre sono risultati in regola: Cala Monaci a Monopoli, spiaggia del canale Lamasinata a Bari e la spiaggia Riserva a Torre Calderina a Molfetta.
In provincia di Barletta-Andria-Trani campionati cinque punti: torrente Carmosina e fiume Ofanto a Margherita di Savoia, spiaggia libera sul litorale di ponente a Barletta, spiaggia Colonna in località Monastero, e spiaggia Ponte lama a Bisceglie.
Cinque punti in provincia di Brindisi: spiaggia libera di Torre Canne a Fasano, spiaggia del Pilone a Ostuni, spiaggia di Giancola, canale reale a Torre Guaceto e canale Posticeddu su litorale Apani.
Nella provincia di Foggia sono tre i punti: spiaggia libera di Calenella a Peschici, spiaggia Casette dei Pescatori a Mattinata e il mare vicino la foce del canale Schiapparo, a San Nicandro Garganico.
Sei punti in provincia di Lecce: spiaggia libera a Vernole, spiaggia Madonna Alto Mare a Otranto, mare del canale di scarico a Marina di Leuca, mare dello scarico del depuratore a Porto Gaio a Gallipoli, spiaggia del Frascone a Nardò e spiaggia libera le Dune a Porto Cesareo.
Infine i sei punti di Taranto: spiaggia della foce del torrente Borraco a Manduria, spiaggia libera a Campomarino di Maruggio, spiaggia di Taranto, spiaggia Chiatona a Palagiano, foce del fiume Lenne e foce del fiume Lato.
«Quella che emerge dal monitoraggio è la fotografia di una Puglia con qualità delle acque alte. C’è una sola criticità a Polignano a Mare, che stiamo attenzionando da un anno e mezzo. Abbiamo ripetuto le analisi e l’emergenza è rientrata», ha affermato Laura Brambilla, evidenziando che «la criticità che ora si trova ad affrontare la Puglia è legata ai flussi turistici da gestire nei mesi estivi, con un carico antropico impattante, e la conseguente richiesta di una depurazione delle acque importante».
A questo proposito la presidente di Legambiente Puglia, Daniela Salzedo, ha evidenziato che «abbiamo chiuso una prima fase, che è quella del boom turistico, adesso siamo nella fase in cui dobbiamo imparare e regolamentare e qualificare il nostro turismo per non farlo diventare una criticità, ma affinché rimanga una risorsa per tutti i cittadini pugliesi. Per fare questo occorre regolamentarlo in modo importante».