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L’assunzione della moglie in Adp, il Pd scarica Caracciolo: per lui spazio tra i civici?

La vicenda dell’assunzione di Carmen Fiorella, moglie del consigliere regionale dem Filippo Caracciolo, imbarazza il Pd ai più alti livelli. Il responsabile nazionale dell’organizzazione del partito, Igor Taruffi, “scarica” Caracciolo che, tra l’altro, è attualmente imputato per corruzione e turbativa d’asta in un’altra vicenda giudiziaria. «Il Pd della provincia di Bat – osserva Taruffi – è da tempo monitorato dalla segreteria nazionale a seguito dei numerosi esposti pervenuti dagli iscritti del territorio nei quali si criticava una conduzione chiusa e poco attenta ai temi ambientali e di etica politica».

Di qui la presa di posizione del Nazareno che nei mesi scorsi era già intervenuto contro il consigliere regionale. «Le dimissioni dal ruolo di capogruppo del Pd – aggiunge Taruffi – sono state sollecitate dalla segreteria nazionale visto il suo coinvolgimento in procedimenti che lo rendono incompatibile con eventuali candidature nelle liste del Partito». Statuto e codice etico, in pratica, sbarrano la strada a una sua ricandidatura nelle liste dem alle prossime regionali e, di fatto, aprono la strada all’estromissione dal partito. Non a caso Caracciolo avrebbe già avviato trattative con la civica Con per ottenere un posto in lista.

In sintonia con Taruffi è Domenico De Santis, segretario regionale del Pd: «Non possiamo tollerare nessun tipo di condotta che si discosti dal rispetto delle leggi e dell’etica. Se verranno accertati illeciti, chi li ha commessi ne pagherà le conseguenze».

Le accuse

A “sparare” su Caracciolo, intanto, è il M5S per bocca del vicepresidente nazionale Mario Turco e del coordinatore pugliese Leonardo Donno: «Il caso Fiorella è l’ennesimo episodio su cui è necessario accendere un riflettore per tenere ancora più alta l’attenzione su determinati fatti che gettano un’ombra sulle istituzioni. Si parla di aziende a partecipazione pubblica che non possono in nessun modo essere macchiate da vicende simili. Un messaggio devastante anche per i giovani pugliesi che, con tanti sacrifici, studiano e si formano, credono e hanno fiducia nelle istituzioni, dove viene premiata la meritocrazia, l’etica, la trasparenza e non vincono metodi poco consoni portati avanti dal potente di turno».

«È necessario – concludono i pentastellati – che tutte le forze progressiste, soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti elettorali e delle elezioni regionali, mettano al primo posto il tema dell’etica pubblica e del rinnovo della classe politica». Di qui l’appello: «Rinnoviamo la richiesta a tutte le forze politiche, anche di centrodestra che non sono immuni da casi giudiziari di cattiva politica, a smantellare e contrastare quei sistemi di potere. Il Movimento 5 Stelle chiede con forza che soggetti che si rendono responsabili di tali atteggiamenti, vengano tenuti fuori dalle liste e dalle dinamiche politiche».

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