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Asl, sulle nomine dei direttori delle aziende pugliesi potrebbe consumarsi la “vendetta”

La miccia torna ad accendersi sulle nomine dei direttori generali delle aziende sanitarie pugliesi. Era stato un terreno di scontro la scorsa primavera fra il presidente Emiliano e l’eurodeputato Antonio Decaro.
Pomo della discordia cinque manager commissariati fra marzo ed aprile scorsi con mandati in scadenza a fine settembre con la possibilità di rinnovare i commissariamenti o di nominare nuovi direttori generali.
In primavera la frattura si consumò attorno al “caso Stallone”: il siluramento del dottor Tommaso Stallone, già manager del De Bellis di Castellana Grotte, ritenuto vicino a Decaro. L’ex sindaco di Bari non gradì la decisione e chiese a muso duro al governatore Emiliano di congelare l’iter delle nuove nomine.

L’obiettivo era evitare che i direttori generali designati da Emiliano restassero in carica anche sotto la futura amministrazione, condizionando così il lavoro del nuovo governo regionale. Emiliano però tirò dritto, affidando la guida della commissione di valutazione a un fedelissimo, l’avvocato Piero De Nicolo, presidente di Arca Puglia.

A fine luglio il percorso fu portato avanti riaprendo i termini per la presentazione delle domande al fine di inserire negli elenchi i manager provenienti dal nuovo albo nazionale, fra cui alcuni ex manager pugliesi e lucani. Sotto ferragosto la procedura di selezione subì un nuovo impulso con lo stop alle candidature e l’indizione dei colloqui.

E proprio in questi giorni, dal 9 all’11 settembre sono cominciate le prove orali per i 132 candidati che aspirano alla guida delle cinque aziende commissariate: l’Irccs Oncologico di Bari, l’Ircss De Bellis di Castellana Grotte, le Asl di Taranto e della Bat, e il Policlinico Riuniti di Foggia. La commissione, sembra su input politico, è stata sollecitata a consegnare in tempi strettissimi gli elenchi degli idonei. A quel punto la decisione finale tornerà nelle mani di Emiliano.

Dal palazzo presidenziale filtra una linea prudente: nessuna nomina potrà avvenire in campagna elettorale, nel cosiddetto semestre bianco regionale. Ma altre fonti dicono che quando sarà pubblicato l’albo degli idonei per legge il presidente e la giunta devono procedere. Uno scenario nebuloso reso ancor più incerto dal recente strappo consumato per la candidatura di Decaro che ha determinato l’esclusione forzosa del governatore uscente dalla corsa alle regionali.

Un “blitz” sulle nomine potrebbe rappresentare per Emiliano l’occasione per la “vendetta” contro il tradimento subito da Decaro. Una mossa che verrebbe letta come una sfida aperta col rischio di deflagrare nel pieno della campagna elettorale e danneggiare la marcia trionfale del centrosinistra.

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