Piovono come macigni nelle audizioni delle commissioni regionali ambiente e agricoltura le critiche apparse su un quotidiano della professoressa Angela Barbanente, ex assessora al ramo della giunta Vendola, sul disegno di legge per le aree idonee agli impianti ad energia pulita.
Una norma, sostiene la super esperta in materia, a maglie molto larghe che rischia di favorire un assalto al territorio senza tener conto dei cosiddetti “impatti cumulativi”. Ovvero l’incidenza dei nuovi progetti per 7,3 gigavatt fino al 2030, il doppio della potenza attuale, sul quadro attuale con il rischio di installare nuovi impianti destinati a restare fermi per impossibilità di allaccio alla rete o per la saturazione della stessa rete Terna.
L’audizione
La docente sarà convocata nella prossima seduta per relazionare più in dettaglio sulla norma. Nel frattempo ieri sono intervenuti i rappresentanti delle organizzazioni di categoria del settore agricolo, dei Consorzi di bonifica, di Legacoop Puglia e dei parchi e delle riserve naturali. Confagricoltura ha chiesto di preservare il territorio e lavorare per la produzione di energia elettrica in connessione alla produzione agricola, come integrazione al reddito agricolo.
In aggiunta un’accelerata per l’iter previsto sugli impianti di agrivoltaico per favorire gli agricoltori introducendo una soglia sulla quantità di energia. E poi l’inserimento della produzione del biogas e non solo del biometano, la cui produzione è difficoltosa.
L’appello
Anche Coldiretti ha lanciato un appello agli assessori presenti, allo sviluppo Alessandro Delli Noci e all’ambiente Serena Triggiani, per evitare di depauperare il territorio, ad esempio depennando dalle aree idonee quelle in cui ricadono attività agrituristiche. Per Copagri, invece, la bozza di legge va bene, ma a condizione di evitare speculazioni e di concentrare i pannelli nelle aree agricole.
Fra gli interventi più interessanti quello di Legacoop Puglia che ha sollecitato il governo regionale a prevedere misure di mitigazione e compensazione economiche e in termini di taglio della bolletta in favore delle comunità locali, in particolare i piccoli comuni del Subappenino daunio, del Tavoliere e del Salento.
L’unico consorzio presente, quello di Capitanata ha evidenziato il problema del fotovoltaico galleggiante visto che sono pervenute richieste in tal senso su invasi e vasche di irrigazione.
Gli altri settori
Per i parchi naturali (Dune costiere, Bosco delle Pianelle, Terra delle Gravine, Parco regionale Fiume Ofanto), c’è la necessità di rivedere il limite posto dei 500 metri e allargare le aree di rispetto, ritenuti insufficienti per tutelare le condizioni necessarie a garantire la salvaguardia della biodiversità.
Il presidente Mazzarano ha fatto notare la percentuale molto bassa di risposta agli inviti, considerato che per la seduta odierna sono state inoltrate oltre trenta richieste di partecipazione. Ha annunciato poi, che il prossimo appuntamento per il prosieguo delle audizioni è previsto per lunedì prossimo alle 12 per continuare ad ascoltare la voce dei territori sulle aree idonee regionali.