Ambulanze sotto il sole cocente ed ubicate in spazi pubblici dov’è difficile trovare parcheggio.Sono solo due delle criticità che una lettera di doglianze del sindacato Fials Bat, fa clamorosamente emergere circa la strutturazione del servizio 118 nella città di Barletta. Stiamo parlando della provincia Barletta Andria Trani che ancora oggi è l’unica a pagare lo scotto di non avere una propria, autonoma centrale operativa del Set 118. Figli di un dio minore i medici, gli infermieri ed i soccorritori, in servizio presso le tre postazioni del Set 118 della Città della Disfida, come del resto non di meno i colleghi degli altri nove comuni della provincia Barletta Andria Trani. «È tempo di restituire a questi lavoratori una dignità umana e professionale, al fine di portarli a salvare sempre più vite umane nella loro azione quotidiana, senza incappare in responsabilità di natura medico- professionale, oltre a notevoli rischi per la propria incolumità fisica», sottolinea nella nota il segretario provinciale Bat della Fials, Angelo Somma, rivolto al primo cittadino, Cosimo Cannito della Città della Disfida ed alla direttrice generale della Asl Bt, Tiziana Dimatteo.
Un sacrificio quotidiano quello a cui sono sottoposti gli operatori sanitari del 118 di Barletta, malgrado le criticità più volte reiterate «al netto delle varie campagne elettorali che si sono succedute, slogan elettorali e false promesse». Ancora oggi, le tre postazioni del Set 118 della città della Disfida sono «allocate in una stradina in pieno centro, dove il più delle volte non trovano nemmeno spazio per parcheggiare le ambulanze». Come se non bastasse considerando il caldo africano che sta colpendo il nostro territorio, con anziani e bambini che devono essere i soggetti deboli da tutelare, «le ambulanze sono costantemente sotto al sole e si trasformano in veri e propri forni con le lamiere roventi, parcheggiate in luoghi inadatti per garantire l’assistenza ai cittadini». Come se non bastasse «spesso accadono anche incidenti al personale perché stazionano al terzo piano della palazzina adiacente e capita che nella discesa delle scale qualche lavoratore abbia subito qualche trauma da distorsione, per la fretta di raggiungere nel minor tempo possibile il mezzo di soccorso».
Il sindacato Fials – attraverso la nota di Angelo Somma- fa emergere, circa l’allocazione delle tre postazioni oggi presenti, come sia ormai giunto il momento di destinare nuovi spazi così da permettere «una geolocalizzazione adeguata all’intero territorio cittadino barlettano, al fine di intervenire in maniera omogenea e nei dieci minuti previsti, così da permettere di salvare vite umane».
Creativity meets Clusters, oltre 50 imprese da 15 Paesi discutono di cultura a Bari
Di Redazione15 Novembre 2024