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Altamura, cento cinghiali “assediano” un agriturismo: «È allarme rosso» – VIDEO

Un centinaio di cinghiali, tra esemplari adulti e decine di cuccioli, stanno “assediando” un agriturismo ad Altamura, a ridosso del Parco nazionale dell’Alta Murgia, a caccia di cibo e acqua. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, evidenziando che gli ungulati si spostano da un territorio all’altro e divorano i raccolti, danneggiando anche gli impianti nelle campagne.

Spiegando che l’agriturismo è circondato da campi di grano e ortaggi, Coldiretti chiede che venga «data piena e immediata attuazione al Piano straordinario regionale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica in Puglia, a partire dalla specie cinghiale (“Sus scrofa”), approvato dalla Giunta regionale della Puglia, fortemente voluto da Coldiretti che ha fatto pressing anche con la manifestazione di migliaia di agricoltori sotto il palazzo della Regione».

L’organizzazione parla di una «vera e propria emergenza che mette a rischio la sicurezza oltre che le produzioni degli agricoltori, ma anche la salute degli automobilisti per la presenza di animali selvatici e di cinghiali, che possono arrivare a un quintale e mezzo di peso e 150 centimetri di lunghezza. Una paura – evidenzia Coldiretti – che dilaga dalla collina alla pianura, dalle zone vicino ai bacini fino a quelle sul mare, ma nei piccoli centri di provincia con meno di cinquemila abitanti sale addirittura all’83% dei residenti».

La Puglia, riferisce ancora l’associazione dei coltivatori, è «invasa da 250mila cinghiali» che mettono a rischio «la sicurezza delle persone in campagna e in città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, tra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, con le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno divenute l’eldorado dei cinghiali che devastano i raccolti divorando lenticchie di Altamura. cicerchie, fave, ceci e piselli, broccoletti, ortaggi, piantine appena seminate di favino e grano, uva soprattutto su vite a spalliera, frutta scuotendo gli alberi, tutto il sottobosco e la biodiversità dei boschi e dei parchi».

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