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Attualità Puglia

Emergenza incendi in Puglia: bruciati finora 1.955 ettari di vegetazione

L’estate non ha ancora raggiunto il picco delle temperature e già centinaia di ettari di boschi e macchia mediterranea sono andati in fumo, nonostante gli sforzi di Vigili del Fuoco, Protezione civile e volontari per contenere gli incendi.

Coldiretti Puglia – basandosi sui dati Effis, l’European Forest Fire Information System – ha rilevato che nel territorio regionale, solo in questo primo scorcio della bella stagione, sono bruciati già 1.955 ettari di vegetazione. In tutta Italia, dall’inizio dell’anno, gli incendi sono stati nel complesso 228 e hanno devastato 28.002 ettari.

La triste mappatura

La situazione peggiore, purtroppo, la vive proprio la Capitanata: tra giugno e luglio sono stati ben 1.609 gli ettari distrutti dal fuoco. Non muta l’atteggiamento criminale per il quale, sempre secondo Coldiretti, almeno il 60% dei roghi sarebbe stato appiccato volontariamente, da piromani o, comunque, da persone interessate a terreni sgombri da vegetazione per eventuali speculazioni edilizie, nonostante l’articolo 10 della legge quadro sugli incendi boschivi, la 353 del 2000, vieti per 15 anni di edificare «nelle zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco», se non per costruire «opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente».

Il confronto

I numeri, comunque, sono impressionanti. Proprio grazie all’Effis e alla sua tecnologia satellitare, siamo in grado di monitorare quotidianamente la situazione degli incendi e di fornire un report aggiornatissimo sulla quantità di aree devastate, effettuando anche una comparazione precisa con lo stesso periodo dello scorso anno addirittura provincia per provincia. L’unico difetto che si ritrova nel sistema – almeno per quanto riguarda la Puglia – è l’assenza dei dati sulla provincia di Brindisi: non si capisce il perché, ma d’altra parte le conoscenze geografiche dei curatori –dovendosi estendere a tutti i Paesi del mondo – mostrano delle evidenti lacune.

In ogni caso, limitandoci ai raffronti relativi al periodo 1 gennaio-18 luglio, tra 2024 e 2025, la situazione mostra un preoccupante peggioramento. Infatti, per la provincia di Bari, si passa dai 380 ettari devastati nel 2024 ai 427 dell’anno corrente. Per la Bat c’è un miglioramento, da 1.044 agli attuali 229. Foggia ha fatto, invece, un brutto “balzo in avanti”, dai 290 ettari del 2024 ai 2.109 attuali. Peggioramenti anche per Lecce, da 82 a 533 e per Taranto da 317 a 533 ettari divorati dalle fiamme. Una situazione sconfortante, sulla quale occorrerà prendere misure drastiche, dalla prevenzione al rafforzamento della logistica e delle risorse umane distribuite sui territori.

Occorre collaborare, come raccomanda Coldiretti Puglia, con la Forestale e con i corpi di pubblica sicurezza per individuare e reprimere comportamenti sospetti o dolosi, che vengono sicuramente favoriti dallo stato di abbandono e di scarsa sorveglianza dei boschi nazionali.

Per non dire dell’aumento di rischio di incendi causato dallo sversamento di rifiuti di ogni genere nei campi, soprattutto della Capitanata, perpetrato dalle ecomafie. «Ci vorranno almeno 15 anni – conclude Coldiretti nel suo report– per ripristinare completamente lezione verdi distrutte dalle fiamme con danni oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate».

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