La Puglia rischia di perdere circa 177 milioni di euro destinati al potenziamento della sanità territoriale. A lanciare l’allarme è la Uil pensionati regionale, alla luce della pubblicazione del report nazionale a cura di Agenas e aggiornato al 30 giugno. Per questo il sindacato chiede «la convocazione urgente di un tavolo regionale con l’assessore alla Sanità, le Asl e i referenti del Pnrr».
Secondo il monitoraggio, la riforma dell’assistenza territoriale (case della comunità, ospedali di comunità, centrali operative, assistenza domiciliare integrata, cure palliative) è in molti casi ancora «largamente incompiuta e disomogenea nelle regioni, con gravi ritardi a livello nazionale, ma con dati allarmanti al Sud». Se non si interviene immediatamente «per allinearsi agli standard richiesti – spiega la segretaria generale, Tiziana Carella – si rischia di perdere finanziamenti per circa 177 milioni di euro relativi al potenziamento sia alla parte strutturale sia al personale infermieristico e medico».
«Le case della comunità e gli ospedali di comunità – evidenzia – non sono pienamente operativi nelle varie province, e i servizi previsti non sempre rispettano gli standard obbligatori. Se prendiamo in considerazione le case di comunità, in Puglia ne erano previste 123. Al momento è attiva solo una a Mottola, ma non è operativa perché mancano medici e infermieri per farla funzionare».
Carella afferma infine che «è ora che la giunta regionale e le Asl si assumano responsabilità chiare, mettendo in campo atti immediati per colmare i ritardi».