Al Sud lavora solo una donna su tre: in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania i numeri peggiori dell’Unione europea

Non è un Paese per donne verrebbe da dire leggendo i dati Eurostat. In una recente ricerca, l’istituto europeo di statistica ha verificato che le quattro peggiori regioni dell’Unione Europea nell’occupazione femminile sono tutte nel Sud Italia.

Un triste primato che mette sotto la lente i ritardi economici e sociali di Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. I numeri fanno riferimento al 2022 e registrano che dal Gargano al Salento solo il 35,4% delle donne ha una occupazione. Un dato in miglioramento rispetto all’anno precedente, quando si fermava al 33,8%, ma è ancora troppo poco per far cantare vittoria, così come il fatto che il dato pugliese sia il migliore rispetto a quello delle altre tre regioni meridionali citate dallo studio.

Nell’anno solo il 30,5% delle donne Tra i 15 e i 64 anni in Sicilia lavorava, in aumento rispetto al 29,1% del 2021 ma comunque distante di oltre 34 punti dal 64,8% medio dell’area euro. In Campania nel 2022 lavorava solo il 30,6% delle donne contro il 29,1% del 2021 mentre in Calabria lavorava il 31,8% delle donne contro il 30,5% del 2021. Numeri assai diversi, ad esempio, da quelli registrati a Bolzano, dove la percentuale di donne che lavorano è del 69%, in aumento rispetto al 63,7% del 2021. A livello continentale al primo posto si trova Utrecht, in Olanda, con l’80,1%. Va peggio rispetto alla Puglia in Campania, Calabria e Sicilia.

Numeri eloquenti dai quali è necessario ripartire e programmare un cambio di passo.

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